21 Ottobre 2024 14:33
Sono state davvero tante le chiamate al 112 nelle ore in cui il capoluogo l’Emilia Romagna veniva colpito dall’alluvione che ha provocato un morto, tremila evacuati e danni ancora da calcolare.
Sono state centinaia le chiamate di soccorso arrivate al 112 nei drammatici minuti dell’alluvione di questo weekend a Bologna. Tra persone rimaste bloccate in auto e residenti con le case allagate, costretti a rifugiarsi ai piani più alti, il centralino dei carabinieri è stato tempestato di chiamate nella serata di sabato 19 e nella mattinata di domenica 20 ottobre.
"Cerchiamo di far venire qualcuno, se necessario, dall'alto. Se dovesse sentire un elicottero, apra la botola e, se ha una pila, faccia luce." "Stanno arrivando i miei colleghi." "Sono in macchina, è venuta giù un’ondata di acqua: è arrivata al finestrino. Aiuto, non riesco a uscire dall’abitacolo.” Sono solo alcune delle telefonate disperate dei bolognesi alle forze dell'ordine.
I militari dell’Arma hanno lavorato incessantemente per prestare soccorso agli abitanti di Bologna. L'alluvione ha provocato un morto, tremila evacuati e danni diffusi ancora da calcolare.
“L’acqua è arrivata a un metro e mezzo, siamo scappati ai piani alti”, raccontano i bolognesi spaventati. “Veniamo dall’alto”, dicono i carabinieri per tranquillizzare le persone in difficoltà: “Se dovesse sentire un rumore (di elicottero, ndr), prenda una torcia e faccia luce.”
E ancora, una dottoressa di Bologna, in cerca di aiuto: “Ho paura, non è mai successa una cosa del genere. Sono un medico. Non attacco il telefono – dice al carabiniere del 112 – perché lei mi dà coraggio.” La risposta: "Dottoressa, stia al telefono con me. Anche lei si presta per gli altri." "Non attacco, non attacco per nulla, perché lei mi dà coraggio."