L’ex ad di Stellantis, Carlos Tavares, non prenderà 100 milioni di buonuscita. Dopo oltre 24 ore di dichiarazioni e speculazioni sul Tfr del manager portoghese, che domenica si è dimesso per divergenze sulle scelte da prendere nei prossimi mesi rispetto al Consiglio di amministrazione del gruppo automobilistico, Stellantis “smentisce le cifre riportate dai media sui termini finanziari delle dimissioni di Tavares, che sono molto imprecise e lontanissime dalla realtà”.
L’azienda spera cosi di mettere la parola fine alle illazioni e voci sull’assegno da riconoscere all’ex ad. Una super liquidazione da 100 milioni sarebbe “una beffa da evitare dopo il danno industriale prodotto”, aveva detto Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, il giorno dopo le dimissioni. Cifra che era rimbalzata dalla Francia, in particolare dai sindacati transalpini. Nessuna certezza, però.
Era già emerso che si tratta di una supposizione più che di una certezza da parte dei rappresentanti dei lavoratori in Francia. Basata forse sullo stipendio di Tavares, tra i più alti nella cerchia degli ad delle case automobilistiche. Stando alla relazione annuale 2023, l’anno scorso la sua retribuzione è stata di circa 13,5 milioni di euro a cui si aggiungono una serie di incentivi legati al raggiungimento degli obiettivi fino ad un massimo di 23,5 milioni.
Ora la smentita della casa automobilistica che arriva da Parigi: “Stellantis non divulga i dettagli delle dimissioni dei propri dipendenti, dirigenti compresi, se non nei casi previsti dalla legge nel rispetto della loro privacy, mentre è tenuta a rendere nota la retribuzione dei propri amministratori delegati nella relazione annuale sulle retribuzioni della società”.