Carlo Conti: “Mai detto di non volere canzoni su guerra e immigrazione a Sanremo”

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Carlo Conti specifica quanto dichiarato qualche settimana fa nel podcast Pezzi: “Non ho mai detto non voglio canzoni che trattino temi di guerra o di migrazione a Sanremo”. Il conduttore, poi, non si sbilancia su chi lo affiancherà nelle serate del Festival.

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Non manca molto alla prossima edizione di Sanremo e Carlo Conti non perde occasione per fare alcune precisazioni in merito al Festival, soprattutto in merito a questioni che, probabilmente, hanno destato qualche polemica. Poco prima di annunciare i Big in gara quest'anno, il conduttore aveva anticipato alcuni temi trattati nei brani ascoltati e a questo proposito, durante un incontro dedicato alla formazione per i giornalisti Rai, aggiunge: "Non ho mai detto non voglio canzoni che trattino temi di guerra o di migrazione a Sanremo". 

La precisazione di Carlo Conti sui testi delle canzoni

Durante il corso di formazione in Rai per giornalisti, "Identità mediatiche e social media: Sanremo, fenomeno culturale e sociale?", il direttore artistico ha così avuto modo di esprimere la sua opinione non solo su un evento importante come il Festival di Sanremo, ma anche su alcune dichiarazioni fatte nelle settimane precedenti:

Tempo fa in un podcast, tre colleghi mi hanno chiesto che tipo di canzoni stessero presentando gli artisti. Ho risposto che molti cantanti stavano tornando a parlare di cose più dirette e personali: famiglia, amore, rapporto con i figli. Ma poi si è letto che io non voglio canzoni su guerra e migrazioni a Sanremo. Una domanda precisa trasformata in scoop

Conti, quindi, sottolinea: "Sanremo catalizza l'attenzione e tutto viene amplificato" e rivolgendosi ai giornalisti presenti ha specificato: "Bisogna stare attenti a non essere fraintesi e i giornalisti devono verificare le fonti". 

Carlo Conti sul toto-nomi per le serate di Sanremo

L'intervento si conclude con un commento sulle indiscrezioni delle ultime ore in merito ai possibili nomi che lo affiancheranno nelle serate del Festival. Il conduttore, piuttosto divertito, non ha lasciato spazio ad alcuna interpretazione e ha dichiarato:

Il gioco del toto-nomi a Sanremo è fantastico, crea interesse e serve proprio per alimentare questo fumo fantastico che si deve creare intorno a questo arrosto ma bisogna verificare sempre che cosa è stato detto, che cosa è vero e che cosa non è vero.

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