Cosa ha voluto dimostrare Putin lanciando un missile balistico sull’Ucraina

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I missili balistici con testate multiple, anche noti come “multiple independently targeted reentry vehicles” (o MIRV), non erano infatti mai stati utilizzati per colpire un obiettivo nemico. Putin ha voluto lanciare un messaggio all’Occidente.

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Una prova di forza. O meglio, un vero e proprio avvertimento all'Occidente dopo il via libera di Washington, Londra e Parigi all'utilizzo da parte dell'Ucraina di missili a medio raggio per colpire in profondità la Russia. La decisione di Vladimir Putin di lanciare sulla città di Dnipro un missile balistico potenzialmente capace di trasportare testate nucleari costituisce una significativa escalation nella guerra contro Kiev ma va intesa soprattutto come una minaccia ai suoi alleati. I missili balistici con testate multiple, anche noti come "multiple independently targeted reentry vehicles" (o MIRV), non erano infatti mai stati utilizzati per colpire un obiettivo nemico ma solo sperimentati in mare o su territori disabitati.

"Per quanto ne so, è la prima volta che un MIRV viene utilizzato in combattimento", ha dichiarato alla CNN Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project presso la Federation of American Scientists. L'analista spiega che i missili balistici erano stati progettati durante la Guerra Fredda  a scopo di deterrenza, per garantire cioè il rispetto della teoria della mutual assured destruction, o "distruzione reciproca assicurata". Secondo questa tesi ogni utilizzo di ordigni nucleari da parte di uno dei due opposti schieramenti finirebbe per determinare la distruzione sia dell'attaccato che dell'attaccante. Questo avrebbe l'effetto di creare una situazione di stallo in cui nessuno può permettersi di far scoppiare una guerra globale, poiché non ci sarebbero né vincitori né vinti, ma solo l'inevitabile distruzione di entrambe le parti.

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Anche secondo Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, la scelta di Putin di ricorrere a un missile balistico a medio raggio costituirebbe "la risposta russa agli attacchi missilistici effettuati nei giorni scorsi dalle forze ucraine con il supporto anglo-americano con missili ATACMS e Storm Shadow su obiettivi situati nelle regioni di Bryansk e Kursk". Il missile lanciato ieri sull'Ucraina sarebbe stato equipaggiato con testate esplosive convenzionali o forse addirittura privo di testata bellica, quindi a puro scopo dimostrativo. "Il missile ahhiunge Gaiani – sarebbe quindi stato utilizzato per mostrare i muscoli e una deterrenza che evoca il possibile impiego di armi atomiche in risposta ai missili anglo-americani che cadono sul territorio russo, in ossequio all’ultima revisione della dottrina nucleare russa".

D'altro canto lo stesso Vladimir Putin, rivendicando l'utilizzo dell'arma, ha lanciato un chiaro messaggio all'Occidente: "Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico. La Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi".

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