"Dileggio al posto della critica". Ora è guerra totale, Anm contro Nordio: toghe rosse scatenate

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Guerra totale tra magistratura e governo. O meglio, tra una parte della magistratura e il governo: Magistratura democratica contro l'esecutivo, toghe rosse contro Palazzo Chigi. Uno scontro eterno, talora serpeggiante e in altre occasioni, come negli ultimi giorni, deflagrante. L'innesco - in un contesto già incendiario a causa del processo Open Arms contro Matteo Salvini - è stato lo stop imposto dal tribunale di Roma ai centri di rimpatrio in Albania, a cui si è aggiunta la famigerata email di Marco Patarnello, quello secondo cui "Meloni è pericolosa".

Uno stop che ha fatto insorgere il governo, che ha risposto per decreto: ieri, lunedì 21 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha messo nero su bianco la lista di 19 Paesi sicuri, in modo da restringere lo spettro delle possibilità di non-trattenimento in Albania degli immigrati. "I giudici di Roma non hanno capito la sentenza. Se pensano che il nuovo provvedimento sia incostituzionale ricorrano alla Consulta", ha poi commentato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Ed in un contesto in cui Magistratura dipendente, la corrente togata più vicina al centrodestra, ha attaccato duramente Magistratura democratica ricordando ai colleghi che "il premier non deve mai essere trattato come un nemico" (il riferimento lampante è al caso-Patarnello), ecco che ora si fa sentire anche l'Associazione nazionale magistrati, che entra nel feroce dibattito con una nota firmata dalla Giunta esecutiva centrale dell'Anm.

"L'Associazione nazionale magistrati chiede con forza che la giurisdizione sia rispettata come esercizio di una funzione del tutto autonoma ed indipendente - premettono le toghe -. Non può attendersi dalla magistratura che assuma decisioni ispirate dalla necessità di collaborazione con il governo di turno. Se agisse facendosi carico delle attese della politica, la magistratura tradirebbe il mandato costituzionale". E ancora: "I magistrati esprimono fondata preoccupazione quando il dileggio prende luogo della critica e il dissenso dei più alti esponenti del governo viene affidato ad accuse di pregiudizialità ideologica, di abnormità o di esondazione nella sfera riservata alla politica", concludono dalle parti dell'Anm. La guerra, come detto, è davvero totale.

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