8 Novembre 2024 21:26
Il centro d’accoglienza “Casa Bartimeo” e il Museo Diocesano Diffuso sono i primi progetti dei due nuovi strumenti della Chiesa di Napoli voluti da Don Mimmo Battaglia. Ancora assente il Comune di Napoli, l’arcivescovo: “Dobbiamo stimolare gli assenti”.
Sono stati presentati a Largo Donnaregina i due nuovi strumenti della Curia di Napoli, l'associazione "Chiesa di Napoli Ets" e la Fondazione "Napoli Centro", due realtà fortemente volute dall'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia e che permetteranno al mondo cattolico e alla Curia stessa di poter accedere a bandi pubblici e privati, ai finanziamenti della stessa Caritas, oltre a ricevere donazioni da aziende e privati.
Il tutto finalizzato alla realizzazione di progetti sociali che hanno due obiettivi prioritari: i poveri ed i giovani. Don Mimmo Battaglia, che il 7 dicembre prossimo sarà ordinato cardinale da Papa Francesco, per la prima volta da quando è in carica ha risposto in conferenza stampa alle domande dei giornalisti, invitando a fare rete tra le istituzioni per operare sul territorio.
L'associazione e la fondazione
La Chiesa di Napoli Ets avrà come presidente lo stesso Don Mimmo Battaglia, mentre il vice presidente sarà don Gennaro Matino e il direttore Gennaro Pagano. A presentarne le attività è stata suor Marisa Petrella, direttrice della Caritas di Napoli. "Con questi strumenti possiamo partecipare ai bandi e dare continuità ai progetti per i poveri – ha spiegato – il primo sarà "Casa Bartimeo", che sarà appunto una casa di accoglienza e di inclusione, al Corso Umberto che è un po' il crocevia dei fratelli poveri in questa città".
La struttura, messa a disposizione dall'ordine dei Frati Minori, ospiterà un centro di accoglienza che avrà anche dei posti letto per l'ospitalità notturna, due monolocali per famiglie per rispondere all'esigenze abitative e degli ambulatori medici dove opereranno i medici di strada volontari, per fornire assistenza medica di base. Ma questo sarà solo uno dei primi progetti che l'associazione porterà avanti.
A finanziare le opere ci sono sia le donazioni che delle strutture private, come la Fondazione Grimaldi, ramo dell'omonima compagnia di navigazione, la Fondazione Con il Sud, l'Arciconfraternita dei padri pellegrini.
Alla Regione Campania invece spetta il merito di aver creduto nel progetto MUDD, museo diocesano diffuso, che sarà portato avanti dalla Fondazione "Napoli Centro" creata sempre dalla diocesi di Napoli. Alla guida sempre Don Mimmo Battaglia, che ha nominato vice presidente Don Antonio Loffredo, molto noto per le sue iniziative nel Rione Sanità che hanno creato opportunità di lavoro per i giovani grazie soprattutto alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Il MUDD riguarderà le chiese chiuse di Napoli con il loro immenso patrimonio culturale che saranno trasformate in un museo diffuso in tutta la città. L'associazione e la fondazione saranno dunque due strumenti operativi per Battaglia e la diocesi di Napoli per un corso decisamente nuovo dell'azione dei cattolici a Napoli. "Stiamo pensando anche ai giovani – spiega suor Marisa – dopo tutto quello che è successo in città, con le violenze, le baby gang, i giovani e i poveri sono il sogno di Don Mimmo, stiamo pensando a progetti con le scuole e a supporto delle famiglie".
Battaglia: "Dobbiamo stimolare chi è assente"
Il prossimo 7 dicembre don Mimmo Battaglia sarà ordinato cardinale da Papa Francesco, e successivamente il 12 dicembre ci sarà a Napoli la messa di ringraziamento. "Ho ricevuto tantissimi messaggi di auguri, migliaia – ha spiegato – in cui mi si chiedono impegni particolari. Quello che ho sentito è stato il desiderio fisico di abbracciare il crocifisso di San Damiano che ho nella mia cappellina".
Le morti di Emanuele Tufano, il 15 enne ucciso a colpi di pistola e originario del Rione Sanità e quella di Santo Romano, ucciso a 19 anni per futili motivi a San Sebastiano al Vesuvio, hanno riacceso i riflettori sulla violenza minorile e la diffusione delle armi tra i giovani.
Ai funerali di Emanuele Tufano, Don Mimmo Battaglia aveva pronunciato parole forti verso le istituzioni locali: "Basta promesse disattese, basta con la paura di affrontare le vicende complesse di questa città, ci rifugiamo nei numeri del turismo che raccontano una città che esiste in parte" aveva detto. In quell'occasione nessuna istituzione cittadina aveva presenziato al funerale di un ragazzo di 15 anni morto sparato.
Rispondendo alle domande di Fanpage.it, Battaglia è tornato sull'argomento: "È vero, c'erano molte assenze a quel funerale – ha detto – ma ancora di più dobbiamo essere stimolo verso chi per diversi motivi non si sente parte di questa rete, noi non possiamo andare avanti da soli, è impossibile, dobbiamo camminare insieme, perché soltanto camminando insieme e mettendo al centro la solidarietà, tutti noi come istituzioni torneremo ad essere credibili".
Anche alla presentazione dei due nuovi strumenti della Chiesa di Napoli il Comune era assente, la sedia riservata all'assessore Teresa Armato è stata l'unica rimasta vuota nell'intera sala gremita. "Questi due progetti – ha sottolineato Battaglia – hanno questo come concetto, mettere al centro i poveri e partire dai poveri per arrivare a tutti, e mettere al centro i nostri ragazzi. Tutto questo non possiamo farlo da soli ed allora a me piace questa Chiesa che si apre, che ha le porte aperte, che cerca le tantissime realtà positive che ci sono a Napoli, in quel "noi" possiamo trovare la forza della speranza e credere davvero che dalla forza dei sogni si possa passare alla concretezza dei segni".