Dopo Forza Italia anche la Lega propone un nuovo condono: rottamazione delle cartelle fino al 2023 con pagamenti spalmati su 10 anni

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Speciale legge di bilancio

 rottamazione delle cartelle fino al 2023 con pagamenti spalmati su 10 anni

| 14 Novembre 2024

Una nuova “definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione“. Che coprirebbe le cartelle esattoriali accumulate fino al 31 dicembre 2023. Mentre Forza Italia cerca di inserire un nuovo condono nel decreto fiscale, la Lega per non essere da meno ed esaudire i desiderata del sottosegretario all’Economia Federico Freni infila la quinta rottamazione in uno dei 1.200 emendamenti alla legge di Bilancio depositati in commissione alla Camera dalla maggioranza.

L’emendamento a prima firma di Alberto Gusmeroli, affiancato tra gli altri da Alberto Bagnai e Giulio Centemero, consentirebbe a chi non ha pagato le imposte di mettersi in regola vedendosi azzerare interessi, sanzioni e aggio, come previsto dalle precedenti tornate la cui efficacia si fermava però al giugno 2022. La novità è che il debito residuo potrà essere spalmato su un massimo di 120 rate mensili. Ci vorranno dunque fino a 10 anni, contro i cinque previsti come tempo massimo dalla rottamazione quater, perché i contribuenti che aderiscono versino l’intera cifra dovuta. Sempre che a un certo punto non smettano di onorare l’impegno, cosa che stando ai dati raccolti anno dopo anno dalla Corte dei Conti succede puntualmente a ogni tornata di “pace fiscale”.

Si potrà aderire alla definizione agevolata entro il 30 aprile 2025 con una dichiarazione da presentare in modalità esclusivamente telematiche. Nella dichiarazione il debitore indica l’eventuale pendenza di giudizi sui carichi e assume l’impegno a rinunciarvi. Il giudice, dietro presentazione di copia della dichiarazione e nelle more del pagamento delle somme dovute, li sospende. L’estinzione del giudizio è subordinata all’effettivo perfezionamento della definizione e alla produzione, nello stesso giudizio, della documentazione attestante i pagamenti effettuati. In caso contrario, il giudice revoca la sospensione.

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