"Il Milan viene prima di qualche giocatore": dopo la vittoria, siluro di Fonseca su Leao

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Il Milan soffre, in dieci per 70 minuti, ma vince contro l'Udinese. Tre punti importantissimi, tre punti di squadra, che danno ulteriore stabilità a Paulo Fonseca, il mister che ha scelto di relegare in panchina Rafa Leao, per la seconda volta in stagione. Già, per il mister portoghese la squadra viene prima di ogni cosa. Un messaggio che Fonseca ha voluto rimarcare nelle interviste post-partita, dove ha sottolineato l'impegno di Pulisic come esempio concreto di sacrificio collettivo: "Io ho visto Christian che ha liberato l'area sul secondo palo di testa". Un gesto, per l'allenatore, emblematico, un gesto che deve dare l'esempio. Un gesto citato, forse, anche per dare un messaggio agli esclusi eccellenti: oltre a Leao, all'inizio in panchina c'erano anche Tomori e Abraham.

Ma è stata la decisione di lasciar fuori Leao la più pesante, quella di maggior rottura. E Fonseca ha voluto far capire che nessuno, nemmeno i giocatori più talentuosi, possono mettere davanti agli interessi della squadra quelli personali. E chissà che in tal senso la partita contro l'Udinese non sia il definitivo punto di svolta di una stagione sulla quale, da par suo, Fonseca sembra avere le idee chiarissime.

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In ogni caso, quando gli hanno chiesto perché Leao era in panchina, ha risposto: "Forse è strano per voi non vedere Rafa e vederlo in panchina. Non è la normalità, ma è normalità per me quando dico che è più importante la squadra. E che il Milan viene prima di qualche giocatore". Parole molto forti, quelle rivolte a Rafa. Fonseca ha inoltre spiegato la scelta di schierare Okafor e Chukwueze al posto di Leao, chiarendo che il portoghese non è fuori dai suoi piani, come è ovvio che sia : "Ho deciso di schierare Okafor e Chukwueze, magari domani tocca a Leao. Non c'è alcun caso, magari nella prossima partita tornerà a giocare", ha concluso. Ma nessuna certezza: "Magari"...

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