LONDRA – Il miliardario cinese che ha acquistato per più di 6 milioni di dollari la banana di Maurizio Cattelan ha pensato di fare un bel gesto nei confronti del fruttivendolo di Manhattan da cui l’artista concettuale italiano l’aveva comprata per 25 centesimi: Justin Sun, re delle criptovalute, si è offerto di acquistare dal medesimo chiosco 100 mila esemplari dello stesso frutto, da distribuire gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta e pagando dunque 25 mila dollari per la sua apparentemente generosa beneficenza.
Ma come insegna il proverbio, le bucce di banana sono piuttosto scivolose. Shah Alam, 74 anni, il fruttivendolo originario del Bangladesh che ha venduto la banana a Cattelan da un chiosco di frutta e verdura all’angolo tra la 72esima strada e York Avenue, ha raccontato al New York Times che fare arrivare 100 mila banane da un magazzino all’ingrosso del Bronx fino alla sua bancarella costerebbe migliaia di dollari. Non sarebbe affatto semplice trasportarle, ha aggiunto, considerato che vengono spostate in cassette da 100 banane l’una.
E in ogni caso, ha concluso, il chiosco non è suo, per cui i soldi non andrebbero a lui, che lavora in turni di 12 ore, pagato 12 dollari l’ora. Interpellato telefonicamente dal quotidiano newyorchese, il proprietario del chiosco, Mohammad Islam, 53 anni, ha detto che sarebbe disposto a suddividere il guadagno netto fra sé e i sei dipendenti dei due chioschi che ha in città, per una somma di 850 dollari a testa (pari a 804 euro). Ma ha aggiunto che finora non ha ricevuto nessuna offerta concreta di acquisto dal miliardario cinese. Il quale, nel frattempo, durante una conferenza stampa in un hotel di lusso a Hong Kong, si è mangiato la banana originale appesa a un muro con lo scotch da Cattelan, per cui i 6 milioni e 200 mila dollari che ha speso per portarsela a casa sono finiti in un certo senso nella sua pancia.
Lavorando nel chiosco alla 72esima strada anche a Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento, il venditore di banane Alam ha citato una massima del Bangladesh per sottolineare la diseguaglianza tra i capricci del miliardario e la propria esistenza: “C’è differenza tra il paradiso e l’inferno”.