IL SINDACO DI GENOVA Lo sfogo di Bucci: «Gioco al massacro, non ci sto. Chiedo chiarezza, pronto a parlare con i pm»

5 mesi fa 19

diMarco Imarisio

Il sindaco di Genova: «Le mie parole sui maiali intercettate? Per ogni area nel porto si scatena la rissa. I soldi del ponte Morandi per un favore a Spinelli? È una falsità, quei soldi non c’entrano nulla»

DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA «Mi chieda tutto quello che vuole». La premessa è importante, perché almeno la prima parte di questa intervista assomiglia a un interrogatorio. Ma questa è l’aria che tira in questi giorni a Genova. Tutti si chiedono chi sarà il prossimo. «Anche a costo di sembrare ingenuo, mi faccia però debuttare con questa frase: “È vero che il mare è agitato ma il vento tiene la barca sulle onde”. Adesso possiamo cominciare».

Sindaco Marco Bucci, si sente coinvolto?
«Come potrei non esserlo. A livello emotivo, intendo. Stiamo parlando di persone con cui lavoravo quotidianamente».

Mi riferivo all’inchiesta in corso.
«Leggo sui giornali tante ricostruzioni false, che uniscono due punti a caso di un mosaico più complesso. Davanti a queste cose, mi sento impotente».

Teme che le arrivino addosso schizzi di fango o peggio?
«Ne ho già ricevuti a iosa, e non finirà qui. Non posso gestire il modo in cui vengono interpretate certe frasi e certe vicende. Come alla Parigi-Roubaix, cercherò di vincere, ovvero di fare il mio lavoro, anche con il fango addosso».

Lei davvero ha fatto un favore con i soldi del decreto Genova, ovvero del ponte Morandi, ad Aldo Spinelli, tra i finanziatori della lista Toti che appoggiava la sua ultima campagna elettorale?
«Questa è una falsità che mi ferisce. Quelli non sono i “soldi del Morandi” ma dell’Autorità portuale. C’è un evidente errore di ricostruzione, spero soltanto giornalistica».

Quale errore?
«La tombatura della Calata Concenter del porto è inclusa nel programma straordinario delle opere portuali previste nel decreto Genova, che fa seguito alla tragedia del ponte Morandi, e riguarda decine di altre opere. I fondi riguardanti gli interventi sul porto, escluso il cantiere del super bacino di Sestri Ponente, sono a disposizione dell’Autorità portuale. Tutti sanno quanto mi sono battuto per la ricostruzione del ponte. Questa per me è la più infamante delle accuse, e mi auguro di poterla chiarire al più presto nelle sedi competenti».

Resta il fatto che lei ha sollecitato quel provvedimento.
«Io sollecito sempre tutto. Anzi, rompo le scatole. Mi batto per far avere il più possibile alla mia città. L’ampliamento della Calata Concenter fa parte del progetto del Masterplan previsto nel futuro piano regolatore del porto. E mi consenta di dire che si tratta di una buona idea. Perché riempiremo gli spazi con il materiale di scavo del tunnel sub portuale. Se non avessimo preso questa decisione, avremmo dovuto smaltire altrove quella terra, con un costo enorme. I soldi del Morandi non c’entrano niente. La verità è che così facendo avremo molti più metri quadrati a diposizione per lavorare nel porto, e smaltiremo materiale gratis o quasi».

Proprio come chiedeva Spinelli?
«Ma basta! Primo: quelle aree non vanno a beneficio di nessuno, perché devono essere ancora assegnate. Secondo: le assegnazioni le fa l’Autorità portuale, mica il sindaco. Terzo: certo, Spinelli potrebbe fare richiesta su quelle aree, ma non è detto che il comitato portuale gliele assegni. Anche se potrebbe essere logico, perché tutto intorno a quella zona, le altre aree sono già in consegna a lui. Tutte le cose del porto e di questa città stavano andando avanti secondo un piano preciso che oggi molti fingono di dimenticare».

Riconoscerà che alcune sue frasi...
«Quella che mi è stata attribuita dal vostro giornale sugli operatori che “non ci danno un c...” non è mia, ma di Giovanni Toti, come risulta dall’ordinanza del giudice. Quella sui maiali a cui davo da mangiare da piccolo esprimeva lo stesso concetto spiegato da Claudio Burlando in una vostra intervista: ogni volta che si liberano nuove aree, in porto si scatena una rissa tra i pretendenti. Burlando ha origini operaie, io contadine. Ma il concetto è lo stesso».

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Si sente tradito da qualcuno?
«Ovviamente sì. Io sono quello che ci ha messo la faccia con i miei colleghi di Reggio Emilia e Torino per la nomina di Paolo Emilio Signorini al vertice di Iren. Se sono veri certi suoi comportamenti, questo è un grave tradimento della mia fiducia».

Giovanni Toti?
«Ho lavorato tanto e bene con il presidente e mi auguro ancora di poter tornare a lavorare con lui. L’ho detto e lo ribadisco. Io non so nulla dei suoi rapporti con le altre persone. Ma se certe cose sono vere, è un problema. Anche per me, a livello personale».

Più amareggiato o preoccupato?
«Entrambe le cose. Si stanno creando danni enormi a tutto il sistema. Io li percepisco. E vedo il pericolo che questa città, che abbiamo faticosamente rimesso in moto, si fermi di nuovo. Poi, quando leggo sui giornali certe ricostruzioni, mi sento anche tradito, da persone della mia città. E non capisco per quale motivo».

Al tempo stesso, una domanda che si fanno tutti: Marco Bucci si candida alla presidenza della Regione?
«Ho preso un impegno con la città di Genova, e intendo rispettarlo fino in fondo. Guardi, i cimiteri sono pieni di persone indispensabili. Io non lo sono. Devo mettere a terra 7 miliardi di Pnrr per Genova, e fare il mio lavoro».

In questa sua valutazione rientrano anche eventuali sviluppi dell’inchiesta in corso?
«Non ho motivo per pensare di essere coinvolto, e in ogni caso devo rimanere al mio posto di sindaco. Ma potrei anche decidere di dimettermi. Come disse Oscar Luigi Scalfaro, al quale non oso certo paragonarmi, a questo gioco al massacro io non ci sto. Chiedo chiarezza, anche sulla mia posizione».

A chi?
«A tutta la città. Intanto, non vedo l’ora di poter parlare con i magistrati. Sono disponibile a discutere di ogni aspetto che riguarda la mia persona e la mia attività. Ma davvero, bisogna risolvere al più presto questa situazione di stallo. Non lancio un allarme ma un messaggio, a tutti: tiriamoci su le maniche, perché dopo aver ottenuto i finanziamenti del Pnrr, una occasione del genere per cambiare volto alla nostra regione non capiterà mai più. Basta con le ricostruzioni scandalistiche, con le voci infamanti. Sulle rovine, non vince nessuno».

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12 maggio 2024 ( modifica il 13 maggio 2024 | 12:14)

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