“Intitolare una strada a Ramelli e alla strage di Acca Larentia”: la proposta di Fdi ad Ancona. In attesa c’è ancora il nome di Pietro Nenni

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Politica

 la proposta di Fdi ad Ancona. In attesa c’è ancora il nome di Pietro Nenni

Dedicare una via, una piazza, una scalinata o un parco di Ancona al rogo di Primavalle (1973), all’omicidio di Sergio Ramelli (1975) e alla strage di Acca Larentia (1978), cioè agli episodi tragici – durante gli Anni di Piombo – in cui le vittime sono state esponenti di destra. La proposta è stata presentata in Commissione Toponomastica del Comune del capoluogo marchigiano dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Jacopo Toccaceli. Attualmente nella “lista d’attesa” delle intitolazioni di Ancona restano ancora Pietro Nenni, Charles Darwin, padre Massimiliano Kolbe, monsignor Oscar Romero, Margherita Hack. “Ne abbiamo parlato in seno al nostro gruppo di Fratelli d’Italia – spiega Toccaceli -. Per ora si tratta di una proposta che potrebbe in futuro essere portata in commissione o finire in consiglio sotto forma di mozione, sempre in condivisione con il mio partito e con la maggioranza consiliare. Una proposta legittima, si tratta di episodi emblematici di una stagione e di un clima politico caratterizzante, fatti di sangue che non possono essere dimenticati. Nessun legame con Ancona? Tante intitolazioni non riguardano in alcun modo il nostro capoluogo. In attesa di un’intitolazione c’è Pietro Nenni (che era romagnolo, anche se la figlia è nata vicino al porto e a lei alcuni anni fa è stata dedicata una pietra d’inciampo, ndr), un uomo che ha fatto l’Italia, e se qualcuno di sinistra chiedesse di intitolare una piazza alle vittime della stazione di Bologna non avrei alcuna difficoltà a dare il mio assenso. Le vittime non hanno colore politico”.

Le reazioni non tardano ad arrivare, a partire da Tamara Ferretti, presidente dell’Anpi di Ancona: “La richiesta di intitolare strade o piazze di Ancona a persone e avvenimenti degli anni Settanta in cui hanno perso la vita alcuni esponenti dell’allora Msi non mi sorprende. Ogni antifascista e democratico vorrebbe fosse fatta luce sulle tante pagine nere di quegli anni, per giustizia e per chiudere definitivamente con le parate annuali di marcette e saluti romani (che spesso hanno contraddistinto le commemorazioni dell’omicidio Ramelli e di Acca Larentia, ndr)”. Ferretti sottolinea che “la toponomastica e le intitolazioni di questa città democratica e antifascista” dovrebbero essere riservate “a chi si è distinto e distinta nella conquista della democrazia e a difesa della Costituzione”.

Alla seduta della Commissione Toponomastica era presente Diego Urbisaglia, consigliere di opposizione di Ancona Futura, che parla di “forzatura”. Quella di Toccaceli “è una proposta molto divisiva. In un momento come questo, al contrario, sarebbe necessario cercare la massima condivisione. In fondo siamo tutti amministratori pro tempore, oggi ci siamo e domani magari no”. Più secco e diretto Francesco Rubini, consigliere di sinistra: “La richiesta di intitolazione palesata dal capogruppo di Fdi è grave, ma non sorprende. Il progetto politico e culturale della destra è chiaro e intende stravolgere la storia e l’identità democratica di questo paese. Attraverso lo sdoganamento del fascismo, la normalizzazione del pensiero violento, razzista e xenofobo, il revisionismo storico intendono riscrivere il dna repubblicano dell’Italia. È chiaro che questo tentativo va fermato con ogni mezzo, nelle strade così come dentro le istituzioni”.

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Nella foto in alto | A sinistra Pietro Nenni, leader storico del Partito socialista e partigiano antifascista. A destra, i giardini Ramelli a Milano

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