Il dado è tratto: migliaia di soldati di un Paese terzo si apprestano a scendere sul campo di battaglia nel conflitto tra Russia e Ucraina, al fianco dell'Armata di Putin. Un contingente di forze speciali di Pyongyang è già arrivato a Vladivostok, nell'Estremo oriente russo, per iniziare l'addestramento, rivela un rapporto dettagliato degli 007 di Seul. Nel complesso, il leader nordcoreano Kim Jong-un "ha deciso di inviare quattro brigate per un totale di 12.000 soldati a sostegno di Mosca". Corredato dalle immagini satellitari, il dossier arriva all'indomani della denuncia di Volodymyr Zelensky, a margine del Consiglio europeo, che aveva parlato di "10mila soldati dalla Corea del Nord" già in fase di addestramento. "Sarebbe il primo passo verso una guerra mondiale", aveva avvertito il presidente ucraino.
Le informazioni del National Intelligence Service (Nis) sudcoreano sono arrivate dopo un vertice di sicurezza convocato dal presidente Yoon Suk-yeol nel mezzo delle crescenti speculazioni sull'aiuto di Kim allo zar. Un primo gruppo di circa 1.500 militari di Pyongyang è sbarcato tra l'8 e il 13 ottobre a Vladivostok, il convoglio era composto da quattro navi da sbarco anfibie e tre navi di scorta russe. Le immagini satellitari indicherebbero una fase di addestramento già in corso nelle non lontane basi russe a Ussuriysk e Khabarovsk. Circostanza questa confermata da fonti militari alla Bbc, che nei giorni scorsi avevano riferito all'emittente britannica dell'arrivo dei nordcoreani nell'area.
Inoltre, sempre dalla immagini aeree, si intravede una nave russa nel porto nordcoreano di Chongjin, apparentemente per caricare altri soldati. Il traffico marittimo tra i due Paesi è intenso: il Nis stima che dallo scorso agosto siano partite dai porti della Corea del Nord 13mila navi container dirette in Russia per trasportare munizioni, missili, razzi anticarro. Tra questi l'impressionante numero di 8 milioni di proiettili d'artiglieria, decisivi nel conflitto ucraino, e spina nel fianco di Kiev costretta a fare i conti con una costante carenza di rifornimenti.
"La Corea del Nord - ha commentato il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha - sostiene l'aggressione della Russia contro l'Ucraina con armi e effettivi. Noi esigiamo una reazione immediata e forte della comunità euroatlantica e mondiale". Per Seul i legami militari tra Pyongyang e Mosca rappresentano una "significativa minaccia alla sicurezza anche per la comunità internazionale". Dall'Unione europea, il portavoce della Commissione Peter Stano ha ventilato contromisure: "Il continuo supporto militare della Corea del Nord alla Russia sarà affrontato con una risposta appropriata". Più cauto il segretario generale della Nato Mark Rutte, che ha ribadito, dopo l'incontro dei ministri della Difesa dell'Alleanza a Bruxelles, di non poter confermare l'invio dei soldati nordcoreani. "Ma questo potrebbe cambiare", ha avvertito.
Intanto, ai militari nordcoreani già arrivati in territorio russo sarebbero state fornite "uniformi e armi militari russe, oltre a documenti di identità falsi per mascherare la loro origine". Gli 007 di Seul non hanno dubbi sul fatto che una volta completato l'addestramento saranno inviati in prima linea. Alcune fonti ucraine li vorrebbero addirittura inquadrati nei battaglioni buriati, i combattenti di origine mongola accusati da Kiev di essere i massacratori di Bucha e bollati da papa Francesco come "i più crudeli", assieme ai ceceni, nella guerra in Ucraina. Ma gli esperti sono scettici: i militari nordcoreani infatti hanno poca esperienza sul campo, se si esclude qualche manipolo di piloti inviati in Vietnam, altri in Egitto durante la guerra dello Yom Kippur contro Israele, e istruttori e consiglieri in Libia, Uganda e Repubblica democratica del Congo.
Putin, 'parole Zelensky su armi nucleari pericolosa provocazione'
Il presidente russo Vladimir Putin ha tacciato come una "provocazione pericolosa" le parole del suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky il quale ieri a Bruxelles ha suggerito che l'Ucraina potrebbe cercare di dotarsi di armi nucleari. "Questa è una provocazione pericolosa. Ogni passo in questa direzione porterà ad una reazione corrispondente", ha avvertito Putin durante un incontro con i giornalisti stranieri.
Kiev, rimpatriati 501 corpi di soldati resi dalla Russia
L'Ucraina annuncia di aver rimpatriato 501 corpi di soldati uccisi restituiti dalla Russia.
L'Ucraina ha annunciato di aver rimpatriato i corpi di 501 soldati uccisi negli scontri con le forze russe, soprattutto nella parte orientale del suo territorio. "Grazie alle misure di rimpatrio, 501 corpi di difensori ucraini caduti sono stati restituiti", ha affermato su Telegram il centro di coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra, un'agenzia governativa. Si tratta di uno dei più grandi rimpatri di salme di soldati ucraini dall'inizio della guerra. Secondo il centro di coordinamento, la maggior parte di essi sarebbero stati riportati dalla regione orientale di Donetsk, più precisamente dalla zona di Avdiivka, una città mineraria da cui provenivano 382 corpi e la cui presa a febbraio ha dato inizio all'avanzata russa ancora in corso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA