La Ong polemizza con l'Italia ma ignora i migranti morti verso la Spagna

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Msf ha annunciato che lascerà in porto la Geo Barents in polemica con il governo Meloni: perché non la manda tra Africa e Spagna dove, da gennaio a maggio, sono morte 5.054 persone (contro le 591 del Mediterraneo centrale)?

La Ong polemizza con l'Italia ma ignora i migranti morti verso la Spagna

La nave Geo Barents, in uso alla Ong francese Medici senza frontiere, ha lasciato il mar Mediterraneo perché l'Italia è troppo "cattiva." Questo è, in estrema sintesi, il senso del comunicato diramato dall'organizzazione. Ma, attenzione: la Ong non si è ritirata dalle attività di soccorso in mare. È la grande nave Geo Barents che viene ritirata, dicono, "per colpa di leggi assurde e insensate, dal decreto Piantedosi del gennaio 2023 al suo inasprimento del dicembre 2024". Tradotto, significa che per Medici senza frontiere non c'è più la convenienza di mettere in mare una nave di così ampie dimensioni a fronte delle restrizioni e, quindi, probabilmente anche loro opteranno per la strategia delle piccole barche, che consumano meno e richiedono minore manutenzione. Medici senza frontiere, infatti, promette di tornare "in mare il prima possibile per salvare vite nel Mediterraneo centrale, dove oltre 31.000 persone sono morte o disperse dal 2014".

Come mai l'organizzazione ha questo particolare ed esclusivo interesse per quanto accade nel Mediterraneo centrale? Eppure quella non è l'unica rotta che miete vittime, anzi. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni, organo ufficiale dell'Onu, a fine novembre ha fatto un bilancio dei primi 11 mesi del 2024: al 23 novembre, nel Mediterraneo centrale, dall’inizio dell'anno, 591 persone sono morte e altre 864 sono disperse. Anche un solo morto è troppo quando si parla di vite umane, ma i numeri rispetto all'anno precedente sono in calo. Ed esiste un'altra rotta molto più letale che conduce in Europa.

L'organizzazione non governativa Caminando Fronteras ha denunciato che "5.054 persone sono morte al confine occidentale euro-africano nei primi 5 mesi del 2024, una media di 33 persone al giorno". È la rotta che dalle coste dell'Africa nord-occidentale conduce verso le isole Canarie e verso la Spagna del sud. E queste sono cifre ancora più parziali rispetto a quelle dell'Oim, perché sono relative solo ai primi 5 mesi dell'anno, da gennaio a maggio. "La rotta atlantica continua ad essere la più mortale con un totale di 4.808 persone morte, il 95% del totale dei decessi registrati durante questi primi mesi", spiega ancora l'organizzazione. Sono 3600 le persone che hanno perso la vita cercando di raggiungere la Spagna dalla Mauritania, 959 quelle che sono morte partendo dal Senegal. Facendo un passo indietro, guardando al 2023, sono state in totale 6.618 le vittime del disperato viaggio per raggiungere la Spagna. Nel Mediterraneo centrale, nello stesso periodo, i morti sono stati 2.271.

Si potrebbe continuare a lungo a snocciolare tragici numeri sulle vittime dei trafficanti di esseri umani, ma il punto non è questo. Perché Medici senza frontiere, che dice di essere costretta a fermare la propria grande nave per colpa dell'Italia, non decide di portarla lungo la rotta atlantica, dove il triplo delle persone sono morte nel 2023 e oltre 5mila sono morte nel 2024? Le organizzazioni non governative perché non denunciano le politiche spagnole, così come fanno con quelle messe in atto dal governo italiano che, nonostante gli impedimenti vari, è riuscito a ridurre drasticamente il numero delle vittime. In Spagna sono aumentate: da gennaio a maggio 2024 sono morte poco meno del totale delle persone che sono morte in tutto il 2023. Perché Medici senza frontiere, e tutte le altre Ong, non sfidano il governo spagnolo? Forse, perché è di matrice socialista e non sarebbe utile alla propaganda antifascista che si crea il fantasma del fascismo per esistere?

L'ultimo rapporto Frontex ha sottolineato che in tutta Europa i flussi migratori sono in calo grazie alle politiche messe in atto anche dal governo Meloni. L'unico Paese in cui aumentano gli ingressi è la Spagna, dove la rotta ha già superato il numero totale di arrivi irregolari del 2023, portando il totale per il 2024 al livello più alto da quando Frontex ha iniziato a raccogliere dati nel 2009. Stando così le cose, fornendo un quadro completo delle frontiere marittime europee, che le Ong si guardano bene dal fornire concentrandosi solamente sul Mediterraneo centrale, che è quello che riguarda l'Italia, è evidente che vi sia un interesse che supera quello umanitario nell'azione delle Ong. Altrimenti, non tutte ma almeno alcune di loro, avrebbero già levato le ancore dai porti italiani per andare nei porti spagnoli.

E così come sono capaci di alzare la voce contro il governo italiano quando pretendono un porto, lo possono fare anche con il governo spagnolo: sono entrambi Paesi dell'Unione europea, le cui norme hanno prevalenza su quelle nazionali. O forse questo vale solo per l'Italia?

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