La vaccinazione simultanea contro influenza e Covid è sicura: lo dimostra uno studio

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8 Novembre 2024 10:48

Ricercatori americani hanno dimostrato che la vaccinazione simultanea contro Covid e influenza non espone a effetti collaterali e reazioni avverse peggiori rispetto alla somministrazione in sequenza. Quest’anno il vaccino antinfluenzale è particolarmente raccomandato perché si aspetta una stagione piuttosto aggressiva di “australiana”, che nei casi gravi può colpire anche il cervello.

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La vaccinazione simultanea contro la COVID-19 e l'influenza è sicura. È quanto emerso da un nuovo studio che ha voluto indagare sulla reattogenicità – la comparsa di effetti collaterali e reazioni avverse – dopo l'inoculazione dei due vaccini, mettendo a confronto le differenze tra la somministrazione sequenziale e quella contemporanea. Com'è noto siamo nelle fasi iniziali della campagna di vaccinazione antinfluenzale; da alcuni anni ai pazienti è offerta la possibilità di vaccinarsi anche contro il coronavirus SARS-CoV-2, il patogeno responsabile della pandemia di Covid. In parole semplici, durante la medesima seduta si ricevono due iniezioni contro i virus, che nelle stagioni fredde circolano in modo più massiccio per ragioni logistiche e fisiologiche. Fra esse l'abbassamento delle difese immunitarie e il fatto di trascorrere più tempo al chiuso con più persone, che espone a un rischio superiore di contagio (sebbene il coronavirus non segua esattamente un andamento stagionale).

Pur essendo ormai un pratica comune somministrare i due vaccini simultaneamente, la letteratura scientifica sulla procedura è scarsa. Proprio per questo gli scienziati hanno voluto verificare se potessero esservi delle differenze sulla reattogenicità rispetto all'inoculazione sequenziale. A condurre o studio è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università Duke, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Duke Human Vaccine Institute; il Dipartimento di pediatria dell'Università di Cincinnati; il Centro medico dell'ospedale pediatrico di Cincinnati; il Centro nazionale per le malattie infettive emergenti e zoonotiche dei CDC; la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e altri. I ricercatori, coordinati dal dottor Emmanuel B. Walter, docente presso il Dipartimento di Pediatria dell'ateneo di Durham, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio clinico randomizzato e controllato con placebo – il gold standard della ricerca scientifica – su oltre 300 persone con età media di 33,4 anni che sono state sottoposte alla vaccinazione, simultanea o in sequenza (col secondo vaccino somministrato entro una o due settimane di distanza dalla prima iniezione).

Gli scienziati hanno valutato la percentuale di pazienti in ciascun gruppo ove sono emerse reazioni moderate o gravi come febbre, dolori muscolari, dolori articolari e altri sintomi. Sono stati valutati gli esiti avversi gravi anche fino a quattro mesi di distanza dall'inoculazione dei vaccini. Ebbene, dall'analisi dei dati non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa tra i partecipanti. In parole semplici, fare due vaccini insieme non espone a effetti collaterali e reazioni avverse peggiori rispetto al vaccinarsi contro influenza e Covid in due sessioni separate. In entrambi i gruppi si sono verificati i classici sintomi attesi da un vaccino, come dolore al sito di iniezione, brividi, mialgia, mal di testa, febbre e simili, ma senza alcuna differenza rilevante tra le due modalità di somministrazione.

Fare i due vaccini simultaneamente, oltre a essere sicuro e a non ridurre l'efficacia immunitaria, offre diversi altri vantaggi. Si risparmiano innanzitutto tempo e denaro, evitando di doversi recare più volte in ospedale, dal medico o in farmacia per sottoporsi alle iniezioni in momenti separati, inoltre aumenta l'aderenza alle raccomandazioni per le fasce a rischio sul proteggersi da virus potenzialmente in grado di provocare gravi malattie (anche mortali). Quest'anno, come evidenziato a Fanpage.it dal virologo Matteo Bassetti, l'influenza potrebbe essere più aggressiva, col virus che nei casi gravi può colpire anche il cervello.

Ricordiamo che il vaccino antinfluenzale è raccomandato a tutti gli over 60, ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni e alle persone fragili con determinate comorbilità. Anche il vaccino anti Covid, aggiornato contro le varianti più recenti, è raccomandato alle fasce della popolazione più a rischio. Naturalmente chiunque lo desidera può richiedere la vaccinazione, un gesto di senso civico anche per aumentare l'immunità di gregge e proteggere le persone esposte ai rischi che non possono vaccinarsi. I dettagli della ricerca "Safety of Simultaneous vs Sequential mRNA COVID-19 and Inactivated Influenza Vaccines – A Randomized Clinical Trial" sono stati pubblicati su JAMA Network.

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