Mo: Tajani, 'lavoriamo per la pace, ostaggi devono essere liberati'

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Roma, 21 ott. (Adnkronos) - "Dobbiamo essere ottimisti e determinati a lavorare per la pace. E ora che con la morte di Yahya Sinwar è stata sconfitta l'ala militare di Hamas e Israele ha vinto, è interesse di tutti ragionare sul cessate il fuoco che deve esserci, naturalmente con la liberazione degli ostaggi. Lo ribadiremo a tutti". Lo dice al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla vigilia del suo viaggio in Medio Oriente, annunciando che "sarò a Ramallah, Tel Aviv e Gerusalemme e incontrerò i vertici dell'autorità nazionale palestinese e di Israele. Ribadiremo la posizione italiana che è sempre stata molto sensibile alle popolazioni civili sulle quali l'impatto della guerra è ormai intollerabile. Con Food for Gaza, sostenuto sia da Israele che dall'Anp, abbiamo già fatto arrivare molte tonnellate di aiuti alimentari. E il G7 Sviluppo di Pescara lo apriremo con una conferenza internazionale sugli aiuti umanitari".

"È ovvio che il cessate il fuoco dipende da Israele - dice ancora il ministro - Però continueremo a lavorare con la diplomazia anche con i Paesi arabi che hanno un ruolo importante per il futuro della Palestina e del Libano. Israele ha il diritto all'autodifesa per la sua sicurezza ma deve sempre rispettare il diritto internazionale umanitario. Hamas ha fatto di tutto per impedire l'accordo di pace. E adesso Hezbollah continua a fare altrettanto. Ma è fondamentale evitare un'escalation regionale dalle conseguenze imprevedibili. E creando due zone cuscinetto, una dell'esercito libanese e una con l'Unifil rinforzata, magari, da regole d'ingaggio diverse".

Riferendosi agli attacchi ai militari italiani, "chiederò rassicurazioni a Israele: ogni attacco ai soldati della missione deve essere considerato una grave violazione del diritto internazionale e della Risoluzione 1701. A me risulta che il nostro contingente Unifil abbia mandato molti rapporti all'Onu su ciò che stava accadendo. Forse si poteva fare di più".

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