Dopo circa quattro mesi è stata dissequestrata la villetta di Vignale di Traversetolo (Parma) dove viveva Chiara Petrolini con la sua famiglia. I carabinieri e la Procura di Parma hanno infatti concluso tutti gli accertamenti sul luogo, dove, nel giardino, il 9 agosto è stato trovato il cadavere di un neonato, partorito due giorni prima e in seguito sono stati rinvenuti i resti, sepolti, di un secondo bambino, dato alla luce, si ritiene, a maggio 2023.
La 21enne è agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio e soppressione di cadavere dal 20 settembre e per lei il Riesame, accogliendo il ricorso dalla Procura, ha disposto il carcere, misura non esecutiva in attesa della pronuncia della Cassazione.
Dal momento in cui la villa di via Baietta 18 ha restituito il corpo e le ossa dei due neonati, è stato un continuo viavai di mamme e papà con fiori, peluche e lettere per i due bimbi seppelliti. Fino a quando, a inizio novembre, il papà di Chiara – come raccontato a Repubblica da una vicina che lo ha visto e sentito urlare – ha tolto i fiori avvolti con i nastri azzurri, i palloncini a forma di cuore e alle lettere scritte anche dai bambini. “Ero in cucina, era mattina – sono le parole della donna – e a un certo punto sento urlare ‘Questo luogo non è un cimitero’. Mi sono affacciata e ho riconosciuto il papà di Chiara. Con lui c’erano i carabinieri”.