"Non me ne frega un ca*** dei nomi": Milan, Fonseca perde la teste in pubblico

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"Non mi frega un c***zo dei nomi dei giocatori". Non sembra tranquillissimo, Paulo Fonseca, nonostante il vertici del Milan gli abbiano per l'ennesima volta confermato fiducia. Il clima a Milanello non è dei migliori, alla vigilia del match contro l'Udinese a San Siro. 

Prima della pausa per le Nazionali, i rossoneri hanno perso in casa della Fiorentina, e male: per il gioco espresso, per le (solite) lacune difensive e soprattutto per le polemiche sulla auto-gestione dei giocatori in campo, con Tomori che alla fine del primo tempo ha "scippato" il pallone del rigore al tiratore designato Pulisic per consegnarlo al connazionale Abraham (che lo ha sbagliato). Un caso che ha rimesso in discussione la tenuta dello spogliatoio e soprattutto l'autorevolezza del mister portoghese, che nel fine gara aveva mostrato tutta la sua irritazione. 

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"L'Udinese è una buona squadra che sta facendo un bell'inizio di campionato: gioca bene, è aggressiva e molto motivata. Noi dovremo esprimerci al massimo del nostro livello per poter vincere, sarà una gara molto intensa e difficile", spiega oggi il tecnico, che sembrava essersi rilanciato definitivamente con le tre vittorie di fila in campionato (contro Venezia, Inter e Lecce) salvo tornare in crisi con i due ko a Leverkusen (in Champions) e Firenze nel giro di tre giorni.

"Il primo giorno (dopo la partita con la Fiorentina, ndr) non ho visto nessuno, ero arrabbiato ed è stato un bene che tanti siano andati in nazionale - ammette l'ex allenatore del Lille -. Ieri abbiamo parlato di quanto successo, i problemi ci sono sempre e vanno affrontati. Non ho chiuso un occhio, se abbiamo qualche problema non mi frega un c***zo del nome del giocatore. Bisogna parlarne subito e in faccia con i giocatori che hanno sbagliato, ed è quello che ho fatto. Se qualcuno che ha sbagliato a Firenze verrà punito domani? Vedremo. Per me lo spirito di squadra è più importante del singolo, e se qualcuno non ce l'ha per me diventa difficile". Quasi un processo: senza nomi, anche se gli indiziati sono noti, e comprendono anche due big che per nervosismo e scarsa disciplina stanno rendendo meno della metà del loro potenziale come Rafa Leao e Theo Hernandez, che a Firenze ha sbagliato un secondo rigore e si è pure fatto espellere dopo il fischio finale per insulti all'arbitro, rimediando due turni di squalifica.

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Sul fronte Udinese, la squadra allenata da Kosta Runjaic è stata fin qui, insieme al Torino, la sorpresa dell'avvio di stagione. Non ci sarà Thauvin. "Purtroppo - dice il tecnico tedesco di origini croate dei friulani in conferenza stampa - il capitano è ancora alle prese con questo problema al costato accusato nel match contro l'Inter. Sente ancora un po' di male. Sta lavorando a parte in palestra, seguito attentamente dai fisioterapisti, ma non è riuscito a rientrare in gruppo. Non abbiamo ancora i tempi per la sua ripresa. Rispetto agli altri assenti recuperiamo sicuramente Lovric e Payero a centrocampo, mentre siamo fiduciosi per rivedere Kristensen al lavoro con la squadra la prossima settimana. Pizarro si è allenato con i compagni, ma si vede che non ha ancora il ritmo del lavoro dopo l'infortunio. Per quanto riguarda Sanchez a breve speriamo di poterlo riavere a disposizione". 

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