Un giallo vero e proprio è arrivato fino ad Austin. Come sottolineato anche da Leo Turrini su Il Giorno, nel paddock del Cota è circolato il sospetto che, nelle gare precedenti, un team (la Red Bull) abbia trovato il modo di intervenire sull’ala anteriore delle sue due monoposto tra la fine delle qualifiche e la corsa.
Una procedura che, secondo il regolamento tecnico della Fia, è del tutto vietata, dato che le auto possono essere “toccate” solo in caso di emergenza collegata alla sicurezza. Sospetto che è poi stato confermato dal team di Milton Keynes, che, secondo la Bbc, avrebbe ammesso l’utilizzo di un ammortizzatore per modificare l’altezza del TTray, ovvero la prima componente del fondo a essere investito dai flussi d’aria.
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Per evitare problemi, la Red Bull ritoccherà la sua auto prima del weekend texano, mentre la Federazione internazionale, al sito Autosport, ha rilasciato questa dichiarazione che suona così: “Qualsiasi modifica alla distanza dell’alettone anteriore durante le condizioni di parco chiuso è severamente vietata dai regolamenti. La Fia rimane vigile nei nostri continui sforzi per migliorare i controlli — si legge — Abbiamo quindi implementato aggiustamenti procedurali per garantire che la distanza dell’alettone anteriore non possa essere facilmente modificata. In alcuni casi, ciò può comportare l’applicazione di un sigillo per fornire ulteriore garanzia di conformità”.
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In parole povere: verranno intensificati i controlli per evitare altre furbate. Quello che è certo è che le polemiche non accennano a placarsi, dopo quelle che hanno riguardato la McLaren soprattutto per l’ala mobile posteriore, poi ritoccata su stessa volontà del team di Woking prima del weekend di Singapore. Intanto, altra novità del weekend, è che dal 2025 non verrà più assegnato il punto del giro veloce, come ha stabilito il World Motor Sport Council.