Regione Sicilia, la Corte dei conti indaga sui contributi alle associazioni culturali (anche a quella della madre del deputato Fdi)

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Politica

Regione Sicilia, la Corte dei conti indaga sui contributi alle associazioni culturali (anche a quella della madre del deputato Fdi)

| 8 Novembre 2024

Anche la Corte dei conti vuol vederci chiaro sui finanziamenti alle associazioni culturali della Regione Sicilia. L’indagine aperta dalla procura guidata da Pino Zingale, secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, è stata affidata alla Guardia di finanza, per fare luce sul sistema di finanziamenti della Regione. Già da tempo, infatti, rimbalzano notizie sui contributi dell’assessorato al Turismo concessi senza precisi criteri di assegnazione. Tra i più noti, il caso dei 4 milioni affidati per pubblicizzare la Sicilia al Festival di Cannes, che aveva portato al defenestramento dell’allora assessore al Turismo, Francesco Scarpinato, poi spostato ai Beni culturali.

L’ultimo episodio riguarda, invece, il vice capogruppo all’Ars, di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, per il finanziamento di 230 mila euro in 3 anni ricevuto dall’associazione Progetto Teatrando, associazione che ha sede a Sortino, nel Siracusano, proprio nell’abitazione della madre dello stesso deputato regionale di Fdi, Celina Bruno, fino allo scorso 28 ottobre legale rappresentante dell’associazione Progetto Teatrando.

Sono invece 95 mila euro i soldi ricevuti dalla Abc Produzioni srl, che farebbe capo alla moglie di di Auteri, e che avrebbe poi dato un contributo di 20 mila euro a Fratelli d’Italia. Notizie svelate da Il Domani e La Sicilia, e rimbalzate in un servizio di Piazza Pulita di giovedì 7 novembre, dov’è andato in onda anche un audio in cui a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea siciliana, Auteri minacciava Ismaele La Vardera, colpevole, secondo il deputato di Fdi, di avere portato alla luce questo finanziamento. Per questo adesso fioccano messaggi di solidarietà nei confronti di La Vardera da vari partiti e anche da Gaetano Galvagno, presidente meloniano dell’Assemblea regionale siciliana: “Condanno fermamente senza se e senza ma ogni forma di violenza o minaccia. Proverò a sentire telefonicamente l’onorevole Ismaele La Vardera per manifestare personalmente la mia vicinanza e solidarietà”, ha detto Galvagno.

Solidarietà anche da Luigi Sunseri e Antonio De Luca, del M5s che negli anni ha denunciato la gestione di Fdi dell’assessorato al Turismo: “Il caso Auteri arriva dopo i casi Cannes e See Sicily che abbiamo denunciato in varie sedi. Sul caso See Sicily, per il quale abbiamo fatto anche una conferenza stampa, accessi agli atti e un esposto alla Corte dei conti, i fatti hanno dimostrato che ci avevamo visto giusto, come dimostra il buco nei conti della Regione, certificato, nero su bianco, nelle carte inviate alla Commissione Europea dall’Autorità di Audit della Regione. È ora di procedere al dibattito parlamentare, il presidente dell’Ars Galvagno convochi la seduta d’aula dedicata all’argomento che chiediamo ormai da due anni. E il presidente Schifani non può più far finta di niente: tolga l’assessorato a Fratelli d’Italia, andando oltre il gioco delle tre carte che ha messo in piedi a gennaio dello scorso anno, scambiando solamente le deleghe tra gli assessori Amata e Scarpinato”.

E anche per il Pd “il metodo-Auteri è la punta di un iceberg, è questo il modo in cui il centrodestra costruisce consenso in Sicilia, dove ancora una volta emerge il ‘sistema Fratelli d’Italia’: dopo Cannes e SeeSicily con i milioni di euro inghiottiti nei meccanismi dei finanziamenti al turismo, ecco i soldi alle associazioni dei familiari dei deputati meloniani”, sottolineano invece il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro. “Se dovesse essere confermato un passaggio di risorse che finiscono per finanziare le casse di un partito, saremmo davanti a qualcosa che va ben oltre l’ennesimo scandalo del centrodestra. E certamente non limitato alla Sicilia. Qualcosa su cui sarebbe doveroso fare chiarezza”, commenta anche la deputata dem e componente commissione cultura della Camera, Giovanna Iacono.

Ma Auteri replica: “Pur chiedendo scusa all’onorevole La Vardera – ha detto il meloniano – per le parole utilizzate, però, non posso non evidenziare che le stesse sono state da me proferite a valle dell’ennesima provocazione rivoltami, insieme a una azione mirata, continua e insistente, logorante con il solo e mero obiettivo di attaccare la mia persona e il mio percorso politico e ha visto me e i miei affetti più cari (mia moglie e mia madre) oggetto di una sorta di persecuzione nelle ultime settimane”. Mentre riguardo ai contributi: “Sono sereno riguardo a tutta la vicenda che riguarda la concessione – ha detto Auteri – in quanto tutte le procedure hanno seguito un percorso lecito all’interno del quadro normativo che le governa, secondo le competenze degli uffici preposti. Specifico inoltre che i fondi ottenuti elencati nel servizio si riferiscono al periodo covid. Nel merito della concessione del contributo mi sono attenuto alla legittima prerogativa di ogni deputato, compreso il collega La Vardera, che ha scelto, per la propria parte, a chi destinare i fondi all’interno del maxi emendamento oggetto della discussione”. Si attende adesso l’esito delle indagini della Guardia di Finanza sui contributi alle associazioni siciliane.

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