Per il disastro dell'hotel Rigopiano non è finita. I giudici della sesta sezione penale di Cassazione hanno infatti riformato la sentenza di secondo grado, disponendo un processo bis a Perugia per il sindaco e i dirigenti regionali coinvolti nella strage. La riforma della sentenza riguarda tutti eccezion fatta il prefetto Francesco Provolo, condannato in via definitiva a un anno e otto mesi. Tutte le altre condanne dovranno essere ricalcolate.
Questo l'ultimo atto del lunghissimo iter giudiziario seguito alla tragedia del 18 gennaio 2017, la valanga che travolse l'Hotel Rigopiano a Farindola, in provincia di Pescara. La procura generale aveva chiesto alla Cassazione di rivalutare il processo di Provolo (condannato per falso e rifiuto di atti di ufficio, per l'accusa era responsabile anche di omicidio colposo, lesioni colpose e depistaggio).
E ancora, la procura generale - e questo era il punto più importante in Cassazione - chiedeva di annullare le assoluzione dei dirigenti della protezione civile. Una richiesta accolta dalla Cassazione. Infine, la procura generale chiedeva la conferma delle otto condanne in secondo grado nei confronti dei vertici della Provincia Paolo D’Indecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro mesi), dell’ex gestore dell’hotel Bruno di Tommaso (sei mesi) del sindaco di Farindola dell’epoca Ilario Lacchetta e del tecnico del Comune Enrico Colangeli (ai quali erano andati due anni e otto mesi ciascuno). Per Lacchetta, però, l'accusa chiedeva un nuovo processo in Appello per disastro colposo.
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