3 Dicembre 2024 17:43
Nel mirino del Tribunale di Ravenna è finita la gestione del ristorante-pizzeria ‘Saporetti’ sulla Riviera Romagnola: due coniugi cubani condannati a 4 mesi e 3mila euro ciascuno. Lo chef napoletano non aveva mai dato l’autorizzazione per l’uso del marchio.
Due coniugi di nazionalità cubana, rispettivamente di 34 e 52 anni, sono stati condannati dal Tribunale di Ravenna a quattro mesi di carcere e a una sanzione di 3.000 euro per utilizzo improprio di un marchio registrato. Nel menù del loro ristorante era infatti presente il nome dello chef stellato Antonino Cannavacciuolo. Ma tra il volto noto di Masterchef e il locale di Marina di Ravenna non sarebbe esistita alcuna collaborazione.
Assolto invece il terzo imputato del processo, un 65enne di Lumezzane (Brescia), "per non avere commesso il fatto".
I fatti risalgono al 2019, quando l'uomo e la donna, alla guida del ristorante-pizzeria Saporetti nel comune sulla Riviera Romagnola, utilizzarono senza permesso il nome e l'immagine dello chef partenopeo per pubblicizzare il locale, includendo la sua foto su un camion vela e su un menù dedicato alla riapertura del ristorante, senza ottenere l'autorizzazione necessaria da Cannavacciuolo o dal suo entourage.
Il diretto interessato aveva inizialmente fatto contattare il ristorante dalla sua segretaria, che si era presentata come cliente, per poi sporgere denuncia ai carabinieri di Orta San Giulio (Novara), dove ha sede il Ristorante 3 stelle Michelin di Cannavacciuolo. Durante l’udienza del 9 ottobre presso il Tribunale di Ravenna, lo chef ha ribadito che il marchio, registrato nel 2017, "non è mai stato concesso in uso a terzi". Ha inoltre ricordato di aver incontrato la donna di origine cubana durante una puntata di ‘Cucine da incubo' girata nel 2016 a Suzzara (Mantova), precisando però che "l’utilizzo della mia immagine era consentito solo in quel contesto".
La difesa dei coniugi cubani, che ora gestiscono un altro ristorante a Reggio Emilia, ha già annunciato ricorso.