"Stop agli scioperi selvaggi". Arriva la stretta di Salvini: pugno duro per il Giubileo

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Verranno impedite le mobilitazioni nel corso dei periodi festivi più intensi. Durante l'Anno Santo previste "particolari protezioni", a partire da Roma e dal Lazio

 pugno duro per il Giubileo

La protagonista dell'ennesimo venerdì nero è stata senza alcun dubbio Roma, paralizzata tra traffico in tilt e bomba d'acqua che hanno reso infernale la quotidianità di lavoratori, studenti, pendolari e turisti. Il che fa scattare inevitabilmente una domanda: considerando la raffica di scioperi a cui la Cgil ci sta abituando ormai da due anni, cosa accadrà nella Capitale ora che prenderà il via il Giubileo? Manca sempre meno all'apertura della Porta Santa della Basilica Papale di San Pietro e Matteo Salvini ha annunciato il pugno duro per evitare altre giornate di caos nell'Anno Santo.

A Roma sono attesi oltre 30 milioni di pellegrini. Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - intervistato da Il Messaggero - ha fatto sapere che dal 17 dicembre, per un anno, su tutto il territorio nazionale è stato condiviso un percorso per cui "non assisteremo più agli scioperi selvaggi". Salvini ha spiegato che dalle nuove franchigie saranno impedite le mobilitazioni nel corso dei periodi festivi più intensi. E, proprio durante il Giubileo, saranno previste "particolari protezioni" per alcune città e Regioni, a partire appunto da Roma e dal Lazio.

"È un'altra prova di determinazione e concretezza", ha rivendicato il segretario della Lega. Che ha invitato Maurizio Landini a scusarsi dopo un altro venerdì di violenze, città in tilt, disservizi, code infinite e disagi generali: le sue parole sulla rivolta sociale vengono viste come "il paravento per chi, adesso, insulta e aggredisce anche donne e uomini delle forze dell'ordine". Ad esempio a Torino ieri si sono registrati momenti di alta tensione al corteo degli studenti, con tanto di lancio di uova e sassi contro la polizia.

Salvini ha voluto far notare alcune differenze nel mondo dei sindacati: da una parte ha definito Cisl e Ugl organizzazioni "particolarmente concrete e responsabili", mentre ha accusato Landini di fare politica sulla pelle dell'Italia e la Cgil di essere dura contro il governo di centrodestra ma al tempo stesso "timida" verso le scelte di Stellantis. E ha citato un dato che rende bene l'idea di come sia del tutto fasulla la narrazione su un Paese in cui ci sarebbe una deriva autoritaria che soffocherebbe il dissenso.

"In due anni sono stati annunciati più di 1.300 scioperi, quasi due al giorno", ha fatto notare Salvini.

Che, oltre a ribadire la totale apertura al dialogo nei confronti dei sindacati, ha affermato che sarebbe necessario ragionare e valutare cambiamenti sulla legge che regola gli scioperi. E in conclusione ha tirato una stoccata: "Ormai saremmo sorpresi se la Cgil annunciasse un venerdì di lavoro".

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