Il Tar del Lazio ha sospeso oggi in via cautelativa il Tax credit. La pronuncia arriva dopo l'accoglimento del ricorso presentato da alcune società di produzione del settore audiovisivo. Ma cos’è il Tax credit?
I beneficiari
I beneficiari della tax credit sono principalmente i produttori indipendenti o originari delle opere audiovisive. Tuttavia, esistono differenze nelle aliquote e nei massimali a seconda della tipologia di opera e della nazionalità del produttore. Per le opere cinematografiche italiane, inclusi i cortometraggi, il credito d'imposta è del 40% del costo eleggibile per i produttori indipendenti, mentre per i non indipendenti è del 25%. Il massimo annuo è di 9.000.000 euro per impresa o gruppo di imprese. Per le opere televisive e web italiane, la percentuale varia dal 30% al 40%, a seconda di vari fattori come la titolarità dei diritti di utilizzazione e sfruttamento e la provenienza delle risorse di produzione. Per le opere di formazione e ricerca e i videoclip musicali, il credito d'imposta è del 40% del costo eleggibile, con massimali differenti a seconda della tipologia di opera. Risulta evidente come questo strumento possa essere utilizzato anche da un’azienda che desidera sviluppare un proprio canale su YouTube, ovviamente nelle suddette categorie.
I requisiti
Per ottenere la Tax credit i requisiti variano a seconda del tipo di opera e della sua nazionalità. Ad esempio, per le opere cinematografiche italiane, è necessario che l'opera sia riconosciuta di nazionalità italiana. Inoltre, per alcune categorie di opere, è richiesta la partecipazione di produttori indipendenti in misura pari o superiore al 30%.
La modifica
Nella recente bozza di bilancio, il governo aveva avviato un cambiamento alla Legge Cinema e alla Tax credit: la percentuale di spesa su cui applicare l'agevolazione per le opere cinematografiche è al 40% ma l'aliquota può scendere. L'articolo prevedeva infatti che potesse essere rimodulata "per esigenze di bilancio o "in relazione alle dimensioni di impresa o gruppi di imprese nonché "in relazione a determinati costi eleggibili o soglie di costo eleggibile, ferma rimanendo la misura massima del 40 per cento".
La norma
Il ministro Lucia Bergonzoni aveva annunciato di voler introdurre un descalator del tax credit. "La norma serve a poter inserire uno strumento, discusso e in valutazione con tutte le associazioni del comparto audiovisivo, per rendere il sistema più efficiente, un descalator legato agli investimenti. La valutazione parte dal fatto che un film da 30 milioni non può beneficiare di un 40% come uno da 10. Inserire un parametro decrescente senza creare problemi al settore e lasciandolo competitivo rispetto ai mercati nostri diretti competitor”.
Ora Il Tar ha bloccato tutto ed ha quindi accolto la domanda cautelare in attesa di entrare nel merito del ricorso per cui ha fissato l'udienza al 4 marzo 2025.