Gli apparecchi prodotti da Smiths Detection effettuano la Tac alle valige senza dover tirare fuori nulla. Ma quelli con uno specifico software ora possono analizzare i liquidi solo nei contenitori di massimo 330 millilitri
Gli scanner di ultima generazione per controllare i bagagli a mano in aeroporto sono nel mirino delle autorità europee che si occupano di sicurezza del trasporto aereo. Questi strumenti da diversi mesi — soprattutto in Italia — consentono ai passeggeri di passare ai varchi senza dover tirare fuori proprio nulla. Ma da alcuni giorni vanno incontro a una limitazione: i liquidi e i gel devono essere inseriti in confezioni non superiori ai 330 millilitri. Che è sempre più dei 100 a cui siamo abituati ormai da anni, ma quanto basta a costringere a separare le bottiglie (di acqua, vino o di olio) laddove ci sono questi apparecchi per il controllo.
L’allarme
Bruxelles fa sapere di avere «ricevuto informazioni tecniche indicanti che una configurazione specifica dei sistemi per il rilevamento di esplosivi per il bagaglio a mano (Explosive detection system equipment for cabin baggage, Edscb) conformi allo standard C3 non soddisfa le prestazioni richieste per quanto riguarda lo screening di liquidi, aerosol e gel (LAG) contenuti nei bagagli», come si legge all’interno della Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Le limitazioni
Lo strumento «attenzionato» è l’Hi-Scan 6040 CTiX — realizzato dalla britannica Smiths Detection, una delle principali società specializzate nel settore della sicurezza aeroportuale — e l’algoritmo di rilevamento «20-50-00». «Tale configurazione — proseguono le autorità — potrebbe continuare a essere utilizzata conformemente al metodo operativo applicato ai sistemi Edscb conformi allo standard C3, ma con un limite di screening del volume massimo dei singoli contenitori di LAG che non superi i 330 millilitri».
Il mistero sulle cause
Intanto Bruxelles ha deciso di sospendere il «marchio Ue» nella «banca dati dell’Unione sulla sicurezza della catena logistica — attrezzature di sicurezza». Sui motivi il mistero è fitto. Non è al momento chiaro se si tratti di uno specifico allarme terrorismo, se il software non sia in grado di intercettare una sostanza pericolosa o se si tratti di scontri tra diversi interessi nazionali. Smiths Detection non ha risposto alle richieste di chiarimento del Corriere.
Come funziona
Questi scanner di ultima generazione dimezzano i tempi per effettuare i controlli. Tanto che dove sono installati — a Milano come a Roma, ma anche in qualche altro scalo europeo — i varchi di sicurezza sono decisamente più scorrevoli. Grazie alla cosiddetta «smart security» queste macchine sono così sofisticate che riescono a fare la Tac a trolley, zaini, borse. Il bagaglio a mano viene controllato più velocemente e più in dettaglio perché il software riconosce direttamente eventuali esplosivi. E le immagini tridimensionali e ad alta risoluzione evitano al viaggiatore di aprirlo per mostrare ai varchi liquidi, creme, computer portatili o tablet depositati all’interno.
Il vecchio modello
Negli aeroporti che usano la vecchia tecnologia — ancora la maggior parte, in Europa e nel resto del mondo — gli scanner «classici» si basano sui raggi X che però non riescono a mostrare nel dettaglio il contenuto interno di un effetto personale. E per questo bisogna tirare fuori tutto, a partire dai dispositivi elettronici (pc portatile, tablet, ecc) e, soprattutto, ricordarsi che non è consentito portare nel bagaglio a mano i liquidi, a meno che non siano in boccette da massimo 100 millilitri.
Le tempistiche
Non è nemmeno chiaro quanto sia rilevante l’impatto negli scali che l’hanno installato: nella «banca dati dell’Unione sulla sicurezza della catena logistica — attrezzature di sicurezza» sono etichettati col marchio Ue altri 17 modelli Hi-Scan 6040 CTiX che restano pienamente operativi perché con un diverso algoritmo di rilevazione degli esplosivi. Il software sotto accusa — spiegano al Corriere gli addetti ai lavori — dovrebbe essere aggiornato tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Nel frattempo si possono sempre portare le bottiglie (d’olio o di vino, per esempio), ma andranno appunto tirati fuori dal bagaglio e messi separatamente nella vaschetta.
I chiarimenti di Bruxelles
Una portavoce della Commissione europea premette al Corriere che «la sicurezza dei viaggiatori è una priorità assoluta per l’Ue» e sottolinea che «le apparecchiature di sicurezza utilizzate negli aeroporti europei devono soddisfare e mantenere capacità di rilevamento e prestazioni approvate in conformità con gli standard definiti nella legislazione comunitaria». Ma non fornisce dettagli sull’«origine delle informazioni tecniche relative alla configurazione identificata: si ricorda che la Commissione europea e gli Stati membri si scambiano informazioni e collaborano costantemente con i partner internazionali per garantire il massimo livello di sicurezza dell’aviazione civile mondiale».
La convalida tecnica
La Commissione, inoltre, «non è in possesso di un elenco accuratamente aggiornato degli aeroporti in cui viene utilizzata questa configurazione di apparecchiature», ma «si sta impegnando attivamente con tutte le parti per una soluzione rapida che soddisfi pienamente gli standard richiesti». Quanto ai tempi quelli «non sono nelle mani della Commissione e dipenderanno in larga misura dalla capacità dei produttori di apparecchiature di mettere a disposizione le soluzioni tecniche necessarie e dalla rapidità con cui i laboratori della Conferenza europea dell’aviazione civile saranno in grado di condurre i test e il processo di convalida tecnica».
lberberi@corriere.it
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12 maggio 2024 ( modifica il 14 maggio 2024 | 23:56)
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