Per la sinistra doveva essere una marcia trionfale, come certe partite in casa della Sampdoria scudettata di Vialli e Mancini con Vujadin Boskov in panchina. Assist di tacco e gol a raffica. Prima i mesi di intercettazioni, sputtanamento mediatico e assedio giudiziario alla giunta Toti; poi le dimissioni del governatore uscente, firmate il 26 luglio dopo tre mesi di arresti domiciliari; infine la discesa in campo di uno dei cavalli di razza del Partito democratico, quell’Andrea Orlando che è stato ministro addirittura in quattro governi (Letta, Renzi, Gentiloni e Draghi). Invece la partita elettorale che si gioca oggi in Liguria- anche secondo gli esperti di trend elettorali - è più incerta che mai. (...)