"Atti di sabotaggio": cala la mannaia di Giuseppe Conte, via i 300mila euro a Beppe Grillo

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Conte e Grillo

Giuseppe Conte non rinnova il contratto di consulenza per la comunicazione al fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Un contratto del valore di 300mila euro l'anno. Il leader dei pentastellati lo ha detto nel nuovo libro di Bruno Vespa, "Hitler e Mussolini - L'idillio fatale che sconvolse il mondo (e il ruolo centrale dell'Italia nella nuova Europa)", parlando di "atti di sabotaggio". Si tratta dell'epilogo annunciato di una crisi ormai insanabile. D'altra parte, era già da un po' che Grillo non partecipava più agli eventi pubblici del Movimento. 

Quando si votò a Genova nel 2021, il comico disertò addirittura le urne. La situazione, poi, è degenerata la scorsa estate quando è iniziata la guerra con Conte, accusato di voler distruggere il M5s. Di qui la decisione, praticamente inevitabile, dell'ex premier: disfarsi del garante una volta per tutte. Il primo step è lo stop alla consulenza. Poi non è escluso che in futuro l'assemblea congressuale decida di ridurre i poteri del garante. 

"Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile - ha confessato Conte a Vespa -. Umanamente sono molto colpito da come si comporta. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità. Vedere oggi che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originari di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo. Perché, al contrario di quel che scrivono i giornali, lo scontro non è personalistico, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità".

Dallo staff di Grillo, contattato dall'Adnkronos, hanno fatto sapere: "A noi non risulta che Conte abbia fermato la consulenza, il contratto è in essere. A oggi non c'è nessuna comunicazione a riguardo".

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