Fatti a motore
di Monica Secondino | 20 Novembre 2024
Il secondo appuntamento degli Autopromotec Talks si è svolto al Volvo Studio di Milano ed ha avuto un titolo autoesplicativo: “IA on the Road: come l’Intelligenza Artificiale sta trasformando il mondo automotive e l’aftermarket”. Dalla guida autonoma alla manutenzione predittiva, tutta la filiera è coinvolta da questo profondo cambiamento.
Alessio Jacona, curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale per ANSA.it, ha moderato l’incontro, evidenziando come l’IA sia già alla base di tecnologie ADAS e sistemi predittivi, in grado di anticipare guasti e ottimizzare le riparazioni. Questo porta a una manutenzione più precisa e a un aumento della sicurezza e dell’efficienza complessiva dei veicoli. Roberto Lonardi, responsabile Public Relations per Volvo Car Italia, ha illustrato come la Casa svedese già utilizzi l’IA per migliorare la sicurezza e l’interazione con i clienti. Un esempio è la tecnologia Driver Understanding della Volvo EX90, capace di monitorare lo stato psicofisico del conducente, prevenendo situazioni di rischio. “L’IA non è solo tecnologia, è comunicazione tra uomo e macchina” ha detto Lonardi, che ha anche ricordato che oggi l’IA pesa circa 3 miliardi di dollari nel settore automotive ed entro 6 anni arriverà a 30, citando dati di una ricerca svolta dal Professor Fabio Orecchini, responsabile dell’Osservatorio Auto e mobilità alla Luiss Business School.
Francesco Ricciardi, Vicepresidente del Gruppo Car Design & Engineering ANFIA, ha spiegato come l’IA generativa acceleri la progettazione nel settore automotive, offrendo soluzioni fino a 5 volte più rapide rispetto ai metodi tradizionali, grazie a un approccio simile al pensiero laterale. Tuttavia, questa tecnologia può commettere errori per mancanza di comprensione del contesto, rendendo essenziale l’intervento umano per monitorare e correggere. Sono necessari esperti sia per fare le domande giuste che per interpretare le risposte date dall’IA.
L’industria automobilistica italiana, che nel 2022 ha generato un fatturato di 55,9 miliardi di euro con 167.000 addetti, deve abbracciare queste innovazioni per mantenere la competitività. Ricciardi ha ricordato che, nel 1979, Steve Jobs disse che “Il computer sarebbe stata la bicicletta per la mente”, oggi l’AI potrebbe essere un razzo, che si trasforma in un tool per aumentare efficienza e creatività.
Cinzia Carbone, Head of sales di Solera, ha analizzato la differente propensione all’adozione dell’IA tra grandi aziende e piccole officine. Se le prime sfruttano già l’IA per semplificare processi complessi, le seconde mostrano maggiore resistenza. Ciò è dovuto sia ai costi di integrazione dei nuovi sistemi, sia alla percezione che l’IA possa minacciare l’esperienza umana. Carbone ha sottolineato che l’IA dovrebbe potenziare, non limitare, la capacità decisionale umana.
Secondo una ricerca di Bain di quest’anno solo il 7% delle piccole e medie imprese ha strumenti che usano AI, percentuale che sale al 24% nelle grosse aziende. In Europa le percentuali aumentano al 9% e al 30%, a dimostrazione del fatto che in Italia si stia aprendo un gap che rischia di pesare sulla nostra capacità competitiva. Riccardo Sesini, Head of Digital Transformation at VHIT SpA di Bosch, sottolinea come nel settore manifatturiero gli assistenti IA stiano rivoluzionando la manutenzione e l’analisi dei requisiti dei clienti. Questi strumenti, capaci di comprendere e generare linguaggio naturale, facilitano l’accesso a informazioni tecniche e storici di intervento, suggerendo soluzioni immediate per i problemi. La loro capacità di apprendere dai dati migliora l’efficienza, riducendo i tempi di risoluzione e valorizzando il know-how aziendale. Con un’accuratezza del 94% nella valutazione delle specifiche tecniche, questi sistemi riducono il lavoro manuale e aumentano la soddisfazione del cliente, aprendo nuove prospettive per l’automazione intelligente nel settore industriale. “L’IA nel settore della manutenzione,” ha detto Sesini, “non è solo automazione, ma un modo per valorizzare le competenze umane”.
Marco Bettin, Direttore commerciale di Launch Italy, sostiene che “prevenire è meglio che curare”, e l’intelligenza artificiale gioca un ruolo chiave in questo. Grazie al machine learning e ai big data, è possibile passare dalla semplice lettura dei codici guasto alla predizione accurata delle anomalie. La diagnostica predittiva analizza dati in tempo reale da sensori e dispositivi connessi per identificare potenziali errori prima che si verifichino, riducendo così i costi di riparazione. Questo approccio migliora la gestione dei veicoli, ottimizzando le performance e la manutenzione, e aumentando l’affidabilità nel lungo termine. Anche nel settore delle officine, l’IA offre opportunità significative.
Franco Benati, sales manager di Sipav, a CEMB Group Company, ha immaginato un futuro in cui i robot, affiancando gli accettatori umani, gestiranno i processi di accettazione dei veicoli, raccogliendo informazioni in tempo reale, grazie a robot, sensori e telecamere posizionate direttamente dove si trova il veicolo. Questo permetterà all’accettatore di trasformarsi in un esperto di gestione dei dati, capace di interpretare i risultati, configurare i sistemi e instaurare un rapporto di fiducia con i clienti. La tecnologia promette maggiore efficienza e precisione, ma anche una rinnovata attenzione al cliente, con un servizio che combina innovazione e contatto umano.
Infine, Renzo Servadei, AD di Autopromotec, ha interrogato in tempo reale l’AI ponendo alcune domande sul futuro della manutenzione dell’auto con l’avvento dell’AI. Dopo un botta e risposta che ha avuto dell’avvincente, l’AI ha prodotto anche un disegno di come sarà l’officina del futuro. Una sorta di Stargate della manutenzione che Servadei ha spiegato così: “che possa raccogliere le informazioni su meccanica, pneumatici e carrozzeria e grazie a sistemi avanzati di diagnostica predittiva, le auto non solo segnalano interventi necessari, ma li anticipano, analizzando dati in tempo reale e offrendo soluzioni personalizzate”.
Dall’evento, in conclusione, è emersa una visione positiva: l’IA non è solo una tecnologia innovativa, ma una rivoluzione che potrebbe rendere l’auto un partner attivo, garantendo sicurezza, efficienza e un’esperienza sempre più personalizzata. La prossima sfida sarà far percepire a tutte le realtà del settore i vantaggi concreti di questa trasformazione, superando le naturali resistenze iniziali.
Servadei ha quindi dato appuntamento in Fiera a Bologna dal 21 al 24 maggio 2025 per Autopromotec, la kermesse biennale, giunta alla 30° edizione, che è la più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. E, con sessant’anni di storia, è anche la rassegna più longeva del settore in Europa.