Bezos si congratula con Trump: “Straordinario”. Ma il suo Washington Post attacca il vincitore: “Sarà ancora più crudele. Ha elementi fascisti”

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Un duro articolo contro Donald Trump sul giornale, il Washington Post. E un caloroso tweet di congratulazioni da parte del suo proprietario Jeff Bezos, il patron di Amazon, che ha parlato del successo del repubblicano come di uno "straordinario ritorno politico” e di “una vittoria decisiva". Su “X”, Bezos ha scritto che "nessuna nazione ha opportunità più grandi" e ha augurato al presidente eletto tutto il successo nel “guidare e unire l'America che tutti amiamo".
Bezos era stato criticato per essersi rifiutato di pubblicare un endorsement presidenziale tramite il Washington Post. L'imprenditore miliardario, che ha acquisito il giornale nel 2013, ha parlato di tentativo di combattere la percezione di parzialità dei media e di ripristinare la fiducia dei lettori.

Big congratulations to our 45th and now 47th President on an extraordinary political comeback and decisive victory. No nation has bigger opportunities. Wishing @realDonaldTrump all success in leading and uniting the America we all love.

— Jeff Bezos (@JeffBezos) November 6, 2024

Il Washington Post contro Trump

Di tutt’altro tono l’articolo scritto sullo stesso giornale dal columnist Perry Bacon Jr, che scrive: "Un movimento con elementi fascisti sarà presto al potere nel Paese. Siate allarmati, e iniziate ad agire di conseguenza. Accogliere Donald Trump sarebbe un errore immenso. La storia è piena di esempi di leader e partiti autocratici che arrivano al potere in modo legittimo, anche con una vittoria alle elezioni, ma adottano comunque in seguito, una volta insediati, politiche orribili".

Opinion by Perry Bacon Jr.: Donald Trump will probably be even more extreme, radical and cruel in his second term than he was in his first. https://t.co/BA4eTYVUVr

— The Washington Post (@washingtonpost) November 6, 2024

Poi Bacon sollecita "un'altra resistenza per affrontarlo sin da ora": "Dobbiamo resistere, ancora. Giornalisti, attivisti, esponenti del mondo no profit, funzionari moderati e l'americano medio devono tornare alla postura che hanno mantenuto fra il 2017 e il 2020, seguendo con attenzione ogni azione del Presidente e della sua amministrazione per essere pronti a contestarla in modo aggressivo. Ma la priorità è di assicurarci che le persone minacciate direttamente da Trump come gli immigrati che hanno vissuto anni negli Usa e non hanno fatto nulla di sbagliato non siano trattati in modo disumano. Trump e i suoi consiglieri renderanno molto più difficile probabilmente abortire, aderire a un sindacato, partecipare a una protesta o ricevere sussidi per americani con basso reddito”.

Questa nuova presidenza Trump, è la previsione, "sarà probabilmente ancora più estrema, radicale e crudele nei confronti dei nemici ideologici e politici": “Ha vinto per la frustrazione generalizzata per l'inflazione post-Covid e per l'incapacità dem di impedire a Joe Biden da subito di ricandidarsi”.

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