di F. Q. | 17 Novembre 2024
“La giustificazione di Delmastro alla sua frase peggiora grandemente quello che ha detto. La Costituzione dice che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e questo vale anche per le persone imputate o condannate per i reati più gravi. E non solo: le sue parole e la sua precisazione postuma, che non precisa proprio niente, sono anche un cattivo servizio agli agenti di custodia e alla polizia penitenziaria“. Così a Omnibus (La7) l’ex procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, condanna duramente le discusse parole del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove sulle auto blindate che toglierebbero il respiro ai detenuti e che gli darebbero un’intima gioia.
Il politico di Fratelli d’Italia, poi, sia su X, rispondendo a una poco convincente difesa di Tommaso Cerno, sia sulla stampa ha giustificato la sua frase dicendo che si riferiva i detenuti mafiosi del 41 bis.
Il magistrato ricorda che siamo il paese di Cesare Beccaria e aggiunge: “Questo è il paese in cui nel 1786 il Granducato di Toscana fu il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte. Ricordo anche che il carcere di San Vittore è intitolato al maresciallo degli agenti di custodia Francesco De Cataldo, che fu ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse. Io l’ho conosciuto bene, ho lavorato con lui quando ero magistrato di sorveglianza in anni difficili. Era quel maresciallo che anche nelle situazioni di rivolte interne al carcere si batteva perché il ripristino della legalità fosse fatto nel rispetto delle persone”.
Bruti Liberati ha un breve ma intenso battibecco con Fabrizio Cicchitto, ex parlamentare del Psi e di Forza Italia, che ricorda l’allora portavoce della Dc Enzo Carra, condotto in un’aula del tribunale di Milano con gli “schiavettoni” ai polsi ai tempi di Tangentopoli.
Nel finale, l’ex presidente di Anm menziona il ministro della Giustizia, esprimendo un auspicio vano: “Quello che ha detto Delmastro è molto grave. E mi aspetto che il ministro Nordio, che ogni giorno proclama il suo garantismo, ricordi la nostra Costituzione e la tradizione italiana. Da patrioti dobbiamo essere orgogliosi di Beccaria”.
Ma ad ora il Guardiasigilli non ha pronunciato una parola.