Le forze aeree del Dragone hanno spiegato che l’evento si terrà a dicembre attraverso una piattaforma di competizione per reperire, appunto, "droni a basso costo".
L'aeronautica cinese ha fatto sapere che nelle prossime settimane organizzerà un concorso per individuare droni "a basso costo" al fine di promuovere una "strategia di sviluppo guidata dall'innovazione". I vincitori, o comunque le aziende che saranno ritenute idonee, riceveranno presumibilmente ghiotti accordi di approvvigionamento, a conferma dell’importanza che Pechino sta assegnando ai velivoli senza pilota, sempre più elementi chiave delle guerre moderne. Nello specifico, le forze aeree del Dragone hanno annunciato sui loro account sui social media cinesi che l’evento si terrà a dicembre attraverso una piattaforma di competizione per reperire, appunto, "droni a basso costo".
Fame di droni
Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, il concorso sarà tenuto dal Key Laboratory of Complex Aviation System Simulation e sponsorizzato dall'Air Force Equipment Department, sotto il Dipartimento di sviluppo delle attrezzature della Commissione militare centrale. Avrà lo scopo di promuovere la "formazione di nuove capacità di qualità" nella società cinese. Detto altrimenti: invogliare aziende del Paese a sviluppare dispositivi militari da impegnare in più missioni.
La competizione di veicoli aerei senza equipaggio (Uav) sarà suddivisa in varie categorie a seconda dalla tipologia dei droni: ricognizione e guida; integrazione di rilevamento e attacco; targeting; ricognizione e mappatura; ricerca; trasporto. L’aeronautica cinese utilizzerà obiettivi simulati e sistemi di disturbo di comunicazione e navigazione durante la competizione, e i risultati saranno giudicati sulla base di test di volo effettivi.
Per capire quali saranno i droni più adatti, basti pensare che la tecnologia rappresenterà il 70% del punteggio mentre il costo del prodotto formerà il restante 30%. Il primo, il secondo e il terzo premio saranno assegnati ai primi tre concorrenti in ogni categoria e tali voci saranno incluse in un catalogo di approvvigionamento, dal quale la PLA Air Force potrà, nel caso, effettuare ordini.
Gli ultimi Uav presentati da Pechino
In occasione dell’annuale Zhuhai Airshow, appena concluso, la Cina ha presentato diversi droni degni di nota, che in futuro potrebbero operare accanto ai loro “colleghi” low cost provenienti dal singolare concorso statale.
Il CH-7, per esempio, oltre ad avere dimensioni impressionanti, è uno dei velivoli sviluppati da Pechino per missioni di intelligence, ricognizione e sorveglianza (ISR), e pure per colpire obiettivi strategici. I filmati lo mostrano su una pista non identificata e pure in aria. Sviluppato dalla China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), il CH-7 (o Caihong-7, che significa Rainbow-7) è un Ucav ad alta quota ottimizzato per penetrare in profondità nello spazio aereo nemico. Queste capacità sarebbero esaltate grazie ad una combinazione di un design a bassa osservabilità (stealth) e di volo ad altitudini molto elevate, che consentirebbe al mezzo di funzionare per lunghi periodi di tempo senza mai essere rilevato.
Ma il Dragone ha svelato anche il drone pesante Jetank, un drone gigantesco capace di portare, oltre a missili e bombe, anche altri droni.
Il nuovo jolly militare, esposto della Aviation Industry Corporation of China (AVIC), ha un peso massimo al decollo di 16 tonnellate, una capacità di carico utile massima di sei e un'apertura alare di 25 metri. Queste e altre sue caratteristiche lo rendono uno strumento altamente interessante. Uav di qualità e Uav low cost: il futuro militare, almeno quello cinese, passerà sempre più dai droni.