“Chiudere i centri sociali irregolari”: dopo l’attacco di Salvini la mozione in Lombardia

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Fratelli d’Italia va all’attacco dei centri sociali in Lombardia: vuole una verifica di tutti gli spazi presenti sul territorio e la chiusura di quelli irregolari. Dopo le polemiche per gli scontri in piazza del 9 novembre a Bologna e Milano – con il ministro Matteo Salvini che ha definito i frequentatori dei centri sociali “zecche rosse”, “comunisti”, “criminali” - si passa all’azione politica del Pirellone.

E così ecco che Fdi chiede alla giunta Fontana di “avviare con urgenza una ricognizione e una verifica della regolarità dei centri sociali”, “al fine di accertare il rispetto delle normative urbanistiche, di sicurezza e di gestione”. L’obiettivo è indicato chiaramente nella mozione depositata dai consiglieri regionali meloniani. Il primo firmatario è Giacomo Zamperini, che lo scorso anno salì alla ribalta per la crociata contro le carriere alias nelle scuole e oggi chiede “provvedimenti concreti per la chiusura di tutti i centri sociali che risultino in violazioni delle leggi e delle normative”.

Nella mozione si fanno esempi chiari: le oltre 110 notifiche di sfratto al centro sociale milanese Leoncavallo e le recenti occupazioni abusive del palazzetto del Ghiaccio Agorà del municipio 6 e la storica piscina Scarioni del municipio 9.

La mozione dovrebbe di regola essere discussa nel primo consiglio regionale del prossimo mese, ma essendo stata presentata come “urgente” non è escluso che vada al voto già la prossima settimana. “Ovviamente Regione non ha poteri per fare nulla di tutto questo ma serve lanciare l'ennesimo messaggio intimidatorio a chi non si allinea”, commenta Luca Paladini, consigliere regionale di Patto Civico. “Non si mettono nell'ottica di chi amministra ma piuttosto in quella di chi è pronto a punire le voci fuori dal coro. Questa è la vera violenza”.

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