Ciclista morto a Milano, il Pd dà la colpa alla legge Salvini che ancora non è in vigore

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A modo suo, è un’applicazione geniale della teoria della relatività alla politica. Uno stravolgimento dello spazio -tempo, che implica una dilatazione del concetto di responsabilità personale la quale a sua volta finisce per sfociare in una tesi che è anche un perfetto tormentone social: #ècolpadiSalvini.

Il fenomeno può spaziare dalla meteorologia ai rigurgiti neofascisti in Nuova Caledonia, ma nella fattispecie coinvolge una tragedia della cronaca. Quella che ha travolto il ciclista Francesco Caputo, ingegnere biomedico di 35 anni, colpito da una portiera spalancata mentre pedalava lungo via Soperga a Milano, e purtroppo deceduto dopo 11 giorni di agonia.

CONFINI DELLO SPAZIO-TEMPO

Nessuno si sognerebbe di fare polemica politica su un’esistenza casualmente annichilita, obietterete voi. Il Pd lombardo è riuscito a fare di peggio: ha imbastito una polemica politica contro qualcosa che ancora non esiste, qualcosa che per noi vecchi adepti del tempo lineare galleggia nella dimensione sfuggente del futuro, eppure genera già effetti, peggio, genera già morti nel presente. Di modo che il sintagma preconfezionato “è colpa di Salvini” viene così dettagliato: è colpa del nuovo codice della Strada voluto da Salvini (...)

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