Al via a Roma, da Porta San Paolo (Piramide) al Colosseo, il corteo in occasione della mobilitazione nazionale "Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora". Manifestazioni in programma anche Milano, Torino e Firenze. Alcune si sono tenute stamani in altre città italiane, da Palermo a Cagliari, da Sulmona a Bari.
Il Partito Democratico coomunica la sua presenza nelle sette piazze per la pace convocate. In particolare al corteo di Roma parteciperà una delegazione della segreteria nazionale guidata dal responsabile esteri Peppe Provenzano. Con lui la coordinatrice Marta Bonafoni e i componenti della segreteria Annalisa Corrado, Alfredo D'Attorre e Marco Furfaro insieme al capogruppo al Senato Francesco Boccia.
Fratoianni-Bonelli: in piazza per fermare tutte le guerre. "Il nuovo ordine mondiale si sta costruendo sulla base della supremazia militare: i conflitti hanno preso il posto del dialogo e dell'iniziativa diplomatica, sono aumentate in modo scandaloso le spese per nuovi armamenti a scapito degli investimenti per l'istruzione, per la salute delle persone e per la difesa del Pianeta dall'inquinamento e dalla crisi climatica. Il dramma continuo che vivono i civili a Gaza o in Ucraina o in Libano in questi tempi terribili ci dice che siamo ben oltre ogni dignitoso livello di guardia". Lo affermano Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli di Avs. "È per questo - proseguono i due leader dell'Alleanza Verdi Sinistra - che la mobilitazione di centinaia di associazioni del nostro Paese va nella giusta direzione: fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora. Per questo anche Avs, cosi come ci impegniamo in Parlamento ogni giorno per la pace e contro le spese militari, siamo nelle piazze di Torino, Cagliari, Firenze, Palermo, Bari e Milano". "Per questo noi saremo al corteo di Roma - concludono Bonelli e Fratoianni - da Porta San Paolo".
Corteo per la pace sfila a Milano, 'fermiamo le guerre'
È cominciata dopo le 15 a Milano la manifestazione pacifista promossa da Europe for Peace - Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci, La Via Maestra e a cui hanno aderito anche Cgil, Anpi, Pd, Sinistra Italiana, i Verdi e l'associazionismo cattolico. Sono circa mille le persone che sotto la pioggia si sono radunate all'Arco della Pace per poi iniziare il corteo verso piazza della Scala. In testa lo striscione 'siamo tutti ebrei e palestinesi, russi e ucraini. L'umanità non ha confini'. Presente al corteo, tra gli altri, il capogruppo del Pd lombardo Pierfrancesco Majorino e l'esponente dem Emanuele Fiano: "Io sono per la pace, ma per la pace giusta, in Medioriente si scontrano due diritti e non un diritto e un torto" ha detto Fiano, che ha poi replicato ai cronisti che gli facevano notare che in piazza ci sono bandiere della Palestina ma non di Israele: "Il tono di un certo tipo di manifestazioni non era certo invitante per gli israeliani e per chi voleva la bandiera di Israele. Quello che accade a Gaza è una tragedia, ma non è un genocidio".
In migliaia a Firenze sfilano per la pace, 'Fermiamo guerre ora'
Partita alle 15 da piazza Santa Maria Novella a Firenze la manifestazione per la pace: in corteo alcune migliaia di persone che percorreranno le via del centro fino a Santa Croce. In piazza molte bandiere della pace, ma anche i gonfaloni di alcuni Comuni, e insegne della Cgil, dell'Anpi e di Emergency. In piazza anche alcune bandiere della Palestina mentre un gruppo di manifestanti mostra uno striscione con scritto 'Israele vergogna dell'umanità'. A sfilare dietro il grande striscione che apre il corteo con scritto "Fermiamo le guerre ora" anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, e padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte. In piazza all'avvio della manifestazione presente l'imam di Firenze Izzedin Elzir.
Un migliaio di manifestanti sfila a Palermo per la pace
Un migliaio di manifestanti ha gridato no alle guerre sì alla pace anche a Palermo in occasione della giornata di mobilitazione nazionale in 7 città italiane. Il corteo partito da piazza Croci ha raggiunto piazza Verdi davanti al teatro Massimo. Tanti gli striscioni contro la guerra. Dietro esponenti politici, sindacali uomini, donne e studenti.
Hanno aderito all'appello lanciato da Europe for Peace, Rete Italiana Pace Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Sbilanciamoci e Coalizione AssisiPaceGiusta. Nel manifesto che accompagna la mobilitazione si chiede anche "una conferenza di pace Onu, per il rispetto e l'attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all'autodeterminazione, per il riconoscimento dello stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia".
I manifestanti hanno chiesto "una risoluzione nonviolenta delle guerre e una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune". Da qui, il no al riarmo, all'aumento delle spese militari, alla produzione e diffusione delle armi nucleari e all'invio di armi ai paesi in guerra".
Centinaia di persone a Cagliari per dire no alla guerra
Bandiere arcobaleno e della Sardegna con i quattro mori questa mattina al porto di Cagliari per dire "No alla guerra". Movimenti, associazioni e sigle sindacali hanno aderito alla mobilitazione nazionale che si svolge anche a Bari, Firenze, Milano, Palermo, Roma e Torino. Centinaia di persone si sono radunate in piazza Vittime Moby Prince e stanno partecipando con slogan e interventi. L'iniziativa è promossa da Europe for Peace, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Sbilanciamoci e Coalizione Assisi Pace Giusta.
Dal sit-in alla darsena del porto è partito un invito a cessare il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo. Per la Sardegna la manifestazione di oggi riveste un significato particolare, in quanto è la regione con la più alta percentuale di basi militari in Italia e dove ha sede una fabbrica che esporta armi nelle zone di guerra, da sempre oggetto di proteste da parte degli antimilitaristi. In piazza, dunque, anche contro le esercitazioni militari, la produzione e la sperimentazione di nuove armi utilizzate nelle guerre contro le popolazioni civili.
"Vogliamo esprimere in modo chiaro l'opposizione alla guerra e al linguaggio della forza, rispondendo all'appello nazionale delle reti pacifiste - afferma il segretario regionale della Cgil, Fausto Durante -. Il nostro è un appello per la riconversione dell'economia di guerra in economia civile e di pace".
Corteo contro la guerra a Bari, fischi contro il governo
È partito da piazza Massari ed è arrivato in piazza Prefettura il corteo per la giornata di mobilitazione nazionale per la pace, una manifestazione che coinvolge oggi sette città italiane per dire 'no' a tutte le guerre. Oltre alla Cgil è presente anche l'Anpi insieme ad altre associazioni, anche studentesche. Durante il corteo ci sono stati cori contro l'Esecutivo ("governo attento, ancora fischia il vento", frase ripresa da una famosa canzone partigiana) e a sostegno dei palestinesi ("siamo tutti antisionisti").
"Non basta dire che siamo contrari alle guerre, bisogna costruire la pace con la politica e con le scelte economiche e finanziarie. Siamo in un'economia di guerra, le piazze di oggi sono un grido di dolore ma anche di speranza", ha detto Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia. L'assessora alla Cultura di Bari, Paola Romano, ha sottolineato come "oggi più che mai Bari è una città operatrice di pace, nel solco di una grande tradizione pacifista che nasce con don Tonino Bello. Siamo qui in piazza - ha aggiunto - per ribadire il ruolo della città di Bari come costruttrice di pace".
'Contro tutte le guerra', corteo nel centro storico di Sulmona
"A Sulmona contro tutte le guerre in cerca di pace". E' lo slogan che ha guidato, questa mattina, il corteo organizzato dal tavolo per la pace e la solidarietà della Valle Peligna. Circa cento persone, partendo dalla Fontana del Vecchio, hanno attraversato corso Ovidio con bandiere, striscioni, slogan e fumogeni per dire no a tutte le guerre che insanguinano il mondo e richiamare l'attenzione su conflitti armati come quelli di Gaza, Medio Oriente e Ucraina. "Dobbiamo pretendere una risoluzione non violenta delle guerre, a mezzo di una politica estera, italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune. Dobbiamo, ancora, insistere per il disarmo, per vivere in pace, per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro, per i diritti e per la democrazia. Dobbiamo adoperarci, insieme, per buttare fuori dalla storia ogni guerra, invasione, occupazione, crimine di guerra, crimine contro l'umanità, genocidio e terrorismo" hanno affermato i promotori della manifestazione.
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