Un episodio molto strano al Master 1000 di Parigi. Il protagonista è Carlos Alcaraz, che ha superato l'avversario Nicolas Jarry in soli due set. Lo spagnolo, immortalato dalle telecamere, ha inalato qualcosa durante un momento di pausa del match. Il numero 2 al mondo ha preso un astuccio e, una volta sfilato il tappo, ha ispirato il contenuto. Carlos ha ripetuto il gesto tre volte, sempre con la stessa reazione: alza la testa, spalanca gli occhi, un sussulto di tosse per poi strofinarsi il naso con un asciugamano.
"Sembra che tu stia consumando del Popper", gli ha detto con sarcasmo il suo coach Juan Carlos Ferrero. Ma la sostanza inalata da Alcaraz non aveva niente a che fare con la droga. Quel flacone conteneva i sali di ammonio, prodotto spesso utilizzato in diversi sport per aumentare l'attivazione dell'atleta. Rilasciano gas di ammoniaca che di riflesso, una volta assorbiti, fanno sì che i muscoli che controllano la respirazione lavorino più velocemente. Si usano perché si ritiene costituiscano un forte stimolo e contribuiscano a una migliore attivazione dell'atleta che li assume.
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I sali di ammonio sono spesso utilizzati dai bodybuilder oppure dagli sportivi che in pedana sono impegnati nel sollevamento dei pesi. Perciò, la Wada non ha nulla da recriminare: Alcaraz non ha fatto ricorso al doping.