Crosetto: "La strategia di sicurezza nazionale è necessaria per la prosperità del Paese"

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, oggi ha illustrtato il Position paper "Per la strategia di sicurezza nazionale"

 "La strategia di sicurezza nazionale è necessaria per la prosperità del Paese"

"Nel perseguire il proprio interesse, una nazione non opera in isolamento". È stata questa la premessa del ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante la presentazione del Position paper "Per una strategia di sicurezza nazionale" che si è tenuta oggi alla Camera.

Secondo Crosetto, una nazione "è immersa in un intreccio di relazioni internazionali, dalle quali emerge un ambiente competitivo, a volte conteso, in cui non tutti seguono le medesime regole o condividono gli stessi valori" ed è proprio questa competizione che rende stretto "il nesso tra la sicurezza nazionale e il perseguimento di un alto livello di prosperità". La strategia di sicurezza nazionale, dunque, risulta essere lo strumento più idoneo per individuare le condizioni di sicurezza da realizzare "per avere una visione organica degli interessi nazionali" e ha lo scopo di "delineare un piano d'azione basato sull'impiego coordinato degli strumenti di potere nazionale: quello politico, diplomatico, informativo, militare, civile, legale ed economico".

Per il ministro Crosetto diventa prioritario raggiungere l'accesso e la libertà di azione "nel rispetto del quadro giuridico internazionale nei domini e dimensioni in cui si sviluppano le capacità produttive", ossi la terra, il cielo, il mare, lo spazio e il cyberspazio. Ma non solo. Tra gli obiettivi c'è anche la mitigazione e l'eventuale"contrasto degli effetti deleteri di fenomeni esterni sulla stabilità e crescita della prosperità di una nazione". Un elemento importante che è stato sottolineato dal titolare della difesa è che la strategia di sicurezza nazionale non mette in discussione in alcun modo l'adesione dell'Italia alle organizzazioni internazionali, ma "un senso di pragmatismo ci impone - ha aggiunto Crosetto - una matura e consapevole attività autonoma nazionale, complementare agli sforzi diluiti nelle organizzazioni internazionali". La strategia di sicurezza nazionale"si ispira a principi che vanno al di là di un singolo governo o della durata d una singola legislatura" e opera per difendere l'interesse nazionale "che - spiega il ministro - per noi è quello sacro della Costituzione, e dei valori che essa difende". E l'interesse nazionale altro non è che l'obietto di accrescere al massimo"il livello di coesione sociale, di benessere e di efficacia dei processi di governo", mentre la sicurezza nazione rappresenta la condizione necessaria per garantire la vitalità di queste tre dimensioni della prosperità. Una prosperità che si può raggiungere solo se l'Italia"non è isolata, ma è inserita in ampio sistema globale" che gli consente ottenere "approvvigionamenti energetici e di materie prime, alimentari, disponibilità di mercati in cui esportare, partnership internazionali, tecnologie d'avanguardia".

Anche il presidenta della Camera Lorenzo Fontanza ha voluto dare il suo contributo attraverso un messaggio inviato alla Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine e all'Associazione Futuri Probabili in occasione dell'evento: "Sebbene negli ultimi anni siano stati adottati documenti di particolare rilievo, tra i quali la Strategia di Difesa e Sicurezza per il Mediterraneo e il Piano del Mare, questo position paper si presenta quale ampio supporto ai decisori politici per l'elaborazione di piani d'azione in relazione alle diverse aree strategiche, con l'eccezione di quella militare. In uno scenario quale quello attuale, marcato da una crescente instabilità e insicurezza, è dunque indispensabile disporre di strumenti che possano fornire una risposta alle grandi sfide del nostro tempo".

Il presidente di Mundys Giampiero Massolo ha, invece, posto l'accento sulla necessità che sicurezza e commercio camminino insieme. "Non è più possibile pensare che vi sia la possibilità di fare business prescindendo dalla dimensione securitaria", ha affermato. Ma non solo. Nell'attuale situazione geopolitica, secondo l'ex ambasciatore, "bisogna aver ben chiara la differenza tra un alleato e un partner". Il primo "è qualcuno con cui necessariamente sei d'accordo, con cui non necessariamente fai cose insieme ma ne condividi i valori di fondo", mentre il secondo "è qualcuno col quale non condividi i valori ma puoi fare pezzi di strada insieme". Inoltre, è bene rendersi conto che non esiste più soltanto un confine fisico che va difeso, ma la sicurezza orma riguarda anche "una serie di fattori immateriali che ci sfidano e che riguardano essenzialmente sia il livello di prosperità sia il livello di sicurezza quotidiana".

"L'adozione di un concetto strategico di sicurezza nazionale facilita tutti quanti a individuare gli interessi strategici vitali del Paese", ha dichiarato, infinedetto il capo di Stato maggiore della

Difesa, Luciano Portolano che poi ha sottolineato l'importanza di "inglobare nell'approccio onnicomprensivo l'aspetto politico, economico, militare, sociale, infrastrutturale e di intelligence".

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