"Ecco la verità". Antonio Conte continua a nascondersi, ma il Napoli è da scudetto

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Gabriele Galluccio 01 novembre 2024

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Antonio Conte logora chi non ce l’ha. In molti aspettano un suo passo falso e non vedono l’ora di criticarlo, d’altronde chi è vincente di professione risulta spesso antipatico. E però il tecnico leccese non sta offrendo agganci, visto che il Napoli dal tremendo 3-0 subito all’esordio a Verona non ha più perso una partita. Anzi, dal punto di vista statistico ha fatto qualcosa di straordinario: è vero che dopo il disastro del Bentegodi sono arrivati Lukaku, McTominay e Gilmour, ma la base della squadra è rimasta la stessa che aveva vinto appena 8 delle ultime 28 partite giocate in campionato. Quello a San Siro contro il Milan è invece stata l’ottavo successo nelle ultime nove giornate. Un cambio di passo che porta la firma di Conte, che ha già ampiamente dimostrato di non aver perso il tocco magico: è entrato nella testa e nel cuore dei giocatori, ha creato un gruppo solidissimo e lo sta facendo crescere allenamento dopo allenamento, grazie anche all’assenza delle coppe europee, che è una manna per colmare il gap con le altre big.

Quel gap che Conte ribadisce in ogni conferenza stampa, come a voler togliere pressione dalla sua squadra e gettarla addosso alle rivali. E però l’anomalia è stato il campionato scorso, non quello di quest’anno in cui il Napoli può legittimamente ambire allo scudetto. È vero che Conte sta ricostruendo dalle macerie, ma lo sta facendo con un gruppo che ha già vinto e sa come farlo, anche se il modo attraverso il quale sta inseguendo il successo è profondamente diverso a quello di Spalletti. Il Napoli dell’ultimo decennio è sempre stato all’avanguardia a livello di gioco, tra Benitez, Sarri e Spalletti, ma Conte non è un esteta, intende il calcio in tutt’altro modo.

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C’è chi sostiene che il Napoli giochi male, ma ha senso dirlo di una squadra che vince tutte le partite? Forse è più corretto dire che il Napoli gioca benissimo ma non in modo spettacolare: è compattissimo, sa soffrire e essere cinico; non ha bisogno di fare possesso palla né di pressare alto a cento all’ora per tutta la partita. Quella di Conte è una squadra messa perfettamente in campo e che sa gestirsi, leggendo bene i momenti della partita. È presto per parlare di scudetto, anche perché il tour de force del Napoli è appena iniziato: dopo il Milan, arrivano l’Atalanta e l’Inter. E però va segnalata una statistica interessante: negli ultimi vent’anni ha vinto la squadra che dopo dieci giornate aveva almeno 25 punti. Proprio quelli che ha il Napoli, ma non ditelo a Conte...

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