Era ricercato in tutto il mondo da oltre tre anni per aver truffato diversi anziani: arrestato a Malpensa

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19 Ottobre 2024 9:14

Un uomo di 43 anni è stato arrestato all’aeroporto di Malpensa: era ricercato da oltre tre anni in tutto il mondo perché accusato di aver frodato anziani e persone fragili.

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Nella giornata di oggi, venerdì 18 ottobre, la polizia ha arrestato un uomo di 43 anni all'aeroporto di Milano Malpensa. È accusato di frode telematica e riciclaggio ed era ricercato in tutto il mondo da oltre tre anni. Gli agenti hanno eseguito quindi un mandato emesso dalla Corte Distrettuale del Nord Carolina che accusa il 43enne di appartenere a un'associazione per delinquere finalizzata alla frode informatica, al danneggiamento di apparati telematici protetti da misure di sicurezza e al riciclaggio del denaro illecitamente ricavato.

Proprio il Federal Bureau of Investigation (F.B.I.), attraverso il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dello specialista cyber della Polizia Postale che lavora all'Ambasciata d’Italia a Washington, aveva richiesto la collaborazione della Polizia italiana per il possibile arrivo di un ricercato in Italia.

Le ricerche hanno permesso agli investigatori, nel giro di poche ore, di trovare l'uomo su un volo proveniente da Singapore: è stato quindi arrestato appena è sbarcato all'aeroporto di Milano Malpensa. Il 43enne è accusato di aver truffato diversi anziani e persone vulnerabili.

Sui monitor dei computer delle vittime sarebbero comparsi messaggi che informavano come il dispositivo fosse compromesso e bloccato per via di un errore. Il messaggio poi proseguiva con l'indicazione di un codice di errore e l'invito a contattare un call center, di cui veniva fornito il numero di telefono. La giustificazione data era che, in questo modo, si poteva ottenere assistenza tecnica ed evitare la perdita di dati personali oltre alla disattivazione del computer.

Il messaggio però era falso: era generato da un malware diffuso da una banda criminale di cui faceva parte proprio il 43enne. Chiamando il numero indicato, infatti, l'utente veniva invitato a fare un pagamento per l'assistenza tecnica. Ma non otteneva alcun risultato. Le indagini, oltre a identificare gli autori, hanno permesso di scoprire che con questo sistema erano stati ottenuti ben 31 milioni di dollari.

Al momento dell'arresto, l'uomo aveva diverse migliaia di euro in contanti, alcuni dispositivi informatici, carte di credito e due orologi di importante valore. È stato trasferito in carcere a Busto Arsizio, in attesa del completamento delle procedure di estradizione.

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