Tanti mazzi di fiori sono stati appoggiati sul muro esterno della Toyota Material Handling di Bargellino (Bologna) dove ieri due lavoratori sono morti in seguito ad un'esplosione e altri 11 sono rimasti feriti, uno in modo grave. Dalla mattinata fuori dai cancelli, nonostante la pioggia si sono radunate oltre 50 persone e continuano ad arrivare, colleghi e amici delle vittime, per rendere omaggio ai lavoratori.
"Se pensiamo che questo è avvenuto in un'azienda che si chiama Toyota vorrei ricordare che 20-30-40 anni fa il metodo Toyota nel mondo era stato considerato uno dei metodi centrali perché era una delle imprese all'avanguardia e c'era zero infortuni, zero morti", ha detto oggi il segretario della Cgil Maurizio Landini, a margine della Biennale dell'Economia di Legacoop, sull'incidente. "Vuol dire che si è affermato in questi anni un modo di fare impresa che continua a essere un costo, non un vincolo.
In un Paese come il nostro in cui c'è tre morti al giorno si continua ad avere un aumento di infortuni e malattie professionali senza precedenti e continua ad avere provvedimenti burocratici che non servono ad affrontare il tema". "Occorre un nuovo modello di fare impresa. Mettere al centro il lavoro e la persona vuole dire cambiare modo di fare impresa", dice Landini.
Ieri l'esplosione, probabilmente innescata da un compressore, ha fatto crollare una parte di un capannone. E' successo nel tardo pomeriggio a Bologna, in una città ancora alle prese con i danni delle esondazioni dei giorni scorsi. I due morti erano due giovani lavoratori: Lorenzo Cubello, di 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, entrambi nati a Bologna.
L'azienda, che si trova nella zona di Borgo Panigale, alla periferia della città, è una delle più importanti del distretto meccanico bolognese, produce carrelli elevatori e occupa circa 850 persone.
Quello che è successo dovrà essere vagliato e approfondito: la cosa certa è che l'esplosione ha fatto crollare una parte del capannone. Un operaio è morto immediatamente, un altro dopo essere stato trasportato all'ospedale Maggiore. Pesante anche il conto dei feriti: uno è ricoverato in gravi condizioni, altri dieci sono stati soccorsi fra il Maggiore ed altri ospedali della provincia, ma le loro condizioni non destano particolare preoccupazione.
Immediatamente sono scattati i soccorsi da parte dei vigili del fuoco, carabinieri, polizia e personale sanitario. Il primo obiettivo è assicurarsi che non ci siano altri operai sotto le macerie: un'ipotesi che al momento sembra esclusa, anche se le ricerche fra le macerie proseguono. Dopo l'esplosione, che è stata distintamente avvertita in buona parte della città, davanti ai cancelli dello stabilimento si sono radunati operai e familiari, in apprensione per la sorte dei loro colleghi.
L'azienda Usl ha inviato sul luogo dell'incidente anche uno psicologo per dare assistenza ai familiari delle vittime e agli operai che hanno vissuto in prima persona l'incidente.
Sul posto anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore: "si tratta dell'ennesima strage sul lavoro", ha detto. Il territorio bolognese, solo sei mesi fa, ha subito un altro gravissimo incidente sul lavoro, la strage dei sette tecnici che stavano lavorando a un collaudo nella centrale idroelettrica di Suviana.
Il tema della sicurezza sul lavoro è da tempo all'attenzione anche nell'azienda dove è avvenuto l'incidente: i delegati sindacali avevano proclamato per domani due ore di sciopero a fine turno proprio per chiedere una maggiore attenzione su questo tema. "Questa - dice Gian Pietro Montanari della Fiom-Cgil - non è l'azienda peggiore del mondo, però bisogna accertare se c'era manutenzione o se non c'era. Scioperi c'erano stati anche in passato, l'ultimo per alcuni nuovi strumenti su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c'era stato anche un incendio nel reparto verniciatura".
I due operai della Toyota di Bologna non sono stati le uniche vittime del lavoro della giornata: a Galatina (Lecce) Un operaio è morto in mattinata. Da una prima ricostruzione, l'uomo sarebbe rimasto schiacciato da un camion in manovra, appena arrivato sul posto per montare l'impalcatura che sarebbe servita a effettuare dei lavori di ristrutturazione alla facciata di un edificio. I soccorritori intervenuti non hanno potuto fare nulla per salvarlo.
Esplosione a Bologna: sindacati, sciopero venerdì 25
A seguito dell'esplosione allo stabilimento Toyota Material Handling di Borgo Panigale - che ha causato la morte di due lavoratori - i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Bologna hanno proclamato, per l'intera giornata di venerdì 25 ottobre, uno sciopero del settore metalmeccanico al grido di 'Basta morti sul lavoro'.
"Per il nostro territorio si tratta dell'ennesima strage di quest'anno - scrivono in una nota congiunta -. Una strage, quella alla Toyota, che accende drammaticamente il faro sulla sicurezza dentro le fabbriche. Agli organi ispettivi e alla magistratura spetterà fare luce su quanto accaduto. Alle famiglie delle vittime va tutto il cordoglio e la vicinanza da parte delle organizzazioni sindacali".
A giudizio di Fiom, Fim e Uilm, "ancora una volta dobbiamo dire basta alla strage quotidiana di lavoratrici e lavoratori che escono di casa per lavorare e non vi fanno ritorno. Come lavoratrici e lavoratori e società civile - concludono - non dobbiamo normalizzarci alla logica della tragica 'fatalità'".
E a proclamare "un'azione di sciopero di 24 ore per tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati dell'area metropolitana della città di Bologna", sempre per "la giornata di venerdì" è anche il Sindacato generale di base-Sgb.
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