Il caso del poliziotto aggredito a Verona da un immigrato di origine maliana, Moussa Diarra, ha diviso l'Italia ma ha un sostenitore in più: Vittorio Feltri, che si dice disposto oggi ad aiutarlo in qualsiasi modo possibile nella battaglia legale che lo attende.
L'agente della Polfer, insieme ad alcuni colleghi, era intervenuto davanti alla Stazione per cercare di placare il 26enne che stava dando in escandescenze. La situazione però è precipitata nel giro di pochi secondi, con l'immigrato irregolare che si è lanciato contro i poliziotti armato di coltello. Uno di loro ha sparato, uccidendolo.
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Immediate le reazioni della politica. Per un Matteo Salvini che sui social ha scritto "non ci mancherà" riferendosi all'immigrato violento, la sinistra cittadina e non solo piange invece la morte di Diarra considerando eccessiva la reazione del poliziotto.
Un gruppo di ristoratori veronesi ha organizzato una raccolta fondi per sostenere le spese legali del poliziotto, indagato per eccesso di legittima difesa. Ospite di Mario Giordano, in collegamento con Fuori dal coro su Rete 4, Feltri non ha dubbi: "Se il poliziotto ha delle difficoltà a pagare l'avvocato provvedo io. Lui sa dove trovarmi, quindi ci penso io a pagare l'avvocato".
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"Un poliziotto che fa il suo dovere - alza il tono della voce il fondatore di Libero -, che lo fa fino in fondo, che è stato minacciato e che ha rishciato di morire e che ha reagito è un grande poliziotto, un bravo poliziotto. E se poi c'è stato un morto pazienza, di morti ce ne sono tanti, sulla strada, dappertutto...".
"Se il poliziotto ha difficoltà a pagare l'avvocato, provvederò io"
Il gesto di Vittorio Feltri a supporto del poliziotto aggredito col coltello a Verona pic.twitter.com/hPJ2NmD9yY