(Adnkronos) - Ciriani ha poi aggiunto: "Nel presupposto che ogni incidente informatico è un reato, sono state introdotte norme di raccordo tra l'attività investigativa e quella di ripristino dei sistemi e servizi digitali impattati, al duplice scopo di non interferire con le indagini e di non frenare le attività di ripristino se non in presenza di motivate ed espresse esigenze di giustizia". "L'approvvigionamento di beni e servizi informatici nei contesti di interesse strategico o attinenti alla sicurezza nazionale deve corrispondere a elementi essenziali di cybersicurezza per rafforzare l'indipendenza tecnologica del Paese e minimizzare i rischi legati alla catena di approvvigionamento", ha sottolineato ancora il ministro per i Rapporti con il Parlamento.
Ciriani ha ricordato come siano "aumentate le sanzioni per i reati informatici più gravi, soprattutto nei casi in cui ad essere impattati siano i sistemi strategici nazionali", e come sia stato "ridisegnato il reato di estorsione, adattandolo alle dinamiche dei programmi informatici dannosi che infettano dispositivi digitali per poi chiedere un riscatto per liberarli (cd. ransomware)". "In relazione all'intreccio tra sicurezza informatica e sicurezza economico-finanziaria, è stata prevista una configurazione del Nucleo per la cybersicurezza, a cui partecipano il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e il Governatore della Banca d'Italia", ha proseguito.
Nella giornata di ieri "tale nucleo si è riunito, come avviene periodicamente, nella sede di Acn, proprio sulla questione degli strumenti di prevenzione e contrasto al ransomware, con la presidenza del prefetto Bruno Frattasi. Sulla consistenza complessiva delle risorse finora destinate alla sicurezza cyber, rinvio, per stare nei tempi, alla risposta che a breve fornirà il Ministro Nordio ad altra interrogazione" ha concluso Ciriani.