Gittata, testate multiple e il progetto "Rubezh": tutti i dubbi sul missile Oreshnik di Putin

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La Russia avrebbe un nuovo missile balistico ipersonico chiamato "Oreshnik" in Ucraina, ma ci sono molti dubbi che sia del tutto nuovo

 cosa non torna nell'attacco russo con il missile Oreshnik

Nella notte tra mercoledì e giovedì, la Russia ha colpito la zona industriale della città di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina centrale, con quello che il Cremlino ha definito un nuovo missile balistico ipersonico a medio raggio.

Prima di cercare di capire le fondatezze delle dichiarazioni russe, è bene fornire qualche dato riguardante la classificazione dei vettori balistici secondo la loro gittata. Si definisce un missile balistico a corto raggio un vettore con una gittata inferiore ai 1000 chilometri, mentre i vettori con una gittata compresa tra i 1000 e i 3000 chilometri sono definiti a medio raggio. Per raggio intermedio si intende un missile balistico con la gittata compresa tra i 3000 e 5500 chilometri mentre tutti i missili balistici con una portata superiore a quest'ultimo termine vengono definiti “intercontinentali”.

Il presidente Vladimir Putin ha detto che la Russia ha colpito l'Ucraina con un nuovo missile balistico ipersonico, chiamandolo “Oreshnik”, in risposta all'uso da parte di Kiev di missili statunitensi e britannici contro la Russia. Ma che cos'è questo nuovo missile ipersonico? Il presidente Putin ha detto che l'”Oreshnik” sarebbe capace di viaggiare a 10 volte la velocità del suono (Mach 10) e quindi non può essere intercettato. Fonti russe hanno detto che la gittata sarebbe di 5mila chilometri, consentendo alla Russia di colpire gran parte dell'Europa e la costa occidentale degli Stati Uniti. Sembra avere più veicoli di rientro indipendenti (MRV – Multiple Reentry Vehicle), ovvero testate separate in grado di colpire un'area moderatamente vasta al suolo. Anatoly Matviychuk, un esperto militare russo, ha detto che l'”Oreshnik” sarebbe in grado di trasportare da sei a otto testate convenzionali o nucleari, e sarebbe probabilmente già in servizio.

Il Pentagono ha riferito che il missile lanciato dalla Russia sarebbe basato sul missile balistico intercontinentale (Icbm) RS-26 “Rubezh”, un vettore mobile il cui sviluppo, però, è stato congelato dalla Russia nel 2018 per dirottare i fondi sull'Icbm pesante RS-28 “Sarmat” e sulla testata planante ipersonica “Avangard”, ma soprattutto non compare nei piani russi di sviluppo per la difesa 2018-2027.

Secondo gli ucraini, i russi avrebbero usato quest'ultimo vettore per colpire Dnipropetrovsk, lanciandolo dal cosmodromo di Kasputin Yar, nella regione di Astrakhan, distante circa 800 chilometri dal bersaglio.

Stante questi dati, frammentari e sicuramente viziati dalla propaganda del Cremlino e da quella di Kiev, è difficile dire se davvero siamo davanti a un nuovo tipo di vettore ipersonico russo.

È possibile che la Russia abbia sfruttato il progetto dell'RS-26 “Rubezh” per ottenere un nuovo vettore tipo Mrbm (Medium Range Ballistic Missile) o Irbm (Intermediate Range Ballistic Missile) in breve tempo a seguito della fine, nel 2019, del trattato Inf sulle forze nucleari intermedie, ma non è chiaro se siamo davanti a un nuovo tipo di vettore ipersonico del tipo a veicolo planante (o Hgv - Hypersonic Glide Vehicle), o semplicemente si tratti di un veicolo o più veicoli di rientro di un missile balistico a raggio intermedio (o a medio raggio, a seconda della configurazione) lanciato su traiettoria depressa, quindi in grado di raggiungere alte velocità. I tradizionali veicoli di rientro dei missili balistici intercontinentali possono infatti coprire le distanze più velocemente, soprattutto se lanciati su una traiettoria depressa, e possono trasportare contromisure o ausili alla penetrazione (Penaid), e potrebbero già essere ampiamente invulnerabili alle attuali difese missilistiche e lo stesso principio vale anche per gli Mrbm e gli Irbm.

Del resto la Russia ha svolto alcuni test dell'RS-26 con gittate diverse (tra i 1000 e i 3000 chilometri) che fanno pensare che si possa essere trattato di un vettore di questo tipo caricato con diverse testate inerti. Soprattutto la Russia non ha mai effettuato test di altre testate ipersoniche plananti che non fossero gli “Avangard”, pensate però per i “Sarmat” e altri vettori intercontinentali ad interim come l'UR-100N UTTKh (o SS-19 “Stiletto” in codice Nato).

Siamo davanti quindi a un nuovo tipo di missile ipersonico russo? Difficile dirlo. Più facilmente potrebbe trattarsi di un vettore RS-26 modificato in modo da avere una portata minore e in grado di volare su una traiettoria più depressa per poter imprimere maggiori velocità alle testate.

Quello che è sicuro è che questo missile balistico non è ancora entrato in servizio, tanto che la stessa Mosca continua a parlare di test, al netto della designazione (“Oreshink”) che potrebbe essere solo il modo di battezzare la nuova configurazione dell'RS-26 “Rubezh”.

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