Enzo Miccio, volto storico di Real Time, tenta il grande salto nella tv generalista. Si intitola “Top“, il nuovo programma di Rai Due iniziato il 19 ottobre. In una intervista a Vanity Fair ha raccontato del suo passato. Episodi anche difficili che gli hanno permesso di essere un volto tv di successo.
“Fin da bambino ho sempre sentito di dimostrare di valere come gli altri – ha raccontato – Penso che fosse legato all’essere gay, anche se nessuno me l’ha fatto vivere come un minus. Sentivo, però, il bisogno di dimostrare a me stesso di essere uguale agli altri, se non più bravo. A scuola, per esempio, dovevo sempre prendere il massimo, senza contare che, quando sei un bambino che vive in un paese del Sud, vedere la gente che si dà le gomitate mentre passi fa un male incredibile”.
E poi una considerazione amara: “Con gli anni ho capito che i primi a non accogliere alcuni gay sono altri gay, e questo mi ha molto ferito in passato. Lì dove mi sarei aspettato un’apertura o una comprensione ho incontrato resistenza e pregiudizio, come se mi bollassero come una ”macchietta”. Evidentemente quello che ho fatto non è stato sufficiente a riscattarmi, ma continuerò nel mio cammino perché sono ancora sensibile al fatto che gli altri possano avere un’idea sbagliata di me”.
La vita va avanti tra alti e bassi, ma anche nuove consapevolezze: “Gli anni sono un accumulo di esperienze, di delusioni, di successi e di porte in faccia che fanno parte di me. In questo momento mi sento molto fatalista. La perdita di Paola Marella, insieme alla quale ho condiviso gioie e dolori, mi ha molto scosso. Cose del genere ti cambiano e ti fanno capire che stai correndo troppo per non andare da nessuna parte. Ho capito che è importante rallentare, prendersi del tempo e, soprattutto, cercare di fermarmi e osservare, altrimenti la vita continua a passarti sotto al naso senza assaporarla”.