Lavoro & Precari
di F. Q. | 24 Ottobre 2024
Meno di ventiquattro ore dopo l’esplosione alla Toyota Material Handling di Bologna, i sindacati avevano previsto uno sciopero di due ore in uscita per chiedere maggiore attenzione alla sicurezza in fabbrica. L’esplosione è avvenuta prima che potessero manifestare, facendo due morti e una decina di feriti. “Stavamo per fare un’altra protesta”, ha dichiarato Gian Pietro Montanari dell’assemblea Fiom. “Certe volte si pensa che si produca non con attenzione nel rispetto delle procedure. Questa non è l’azienda peggiore del mondo, però bisogna accertare se c’era manutenzione o se non c’era. Scioperi c’erano stati anche in passato, l’ultimo per alcuni nuovi strumenti su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c’era stato anche un incendio nel reparto verniciatura”.
Intanto, domani 25 ottobre, i sindacati metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm.Uil dell’area metropolitana di Bologna chiamano i lavoratori a otto ore di sciopero. Non ci sarà un corteo in centro o un presidio, per “senso di responsabilità” rispetto anche dei problemi di mobilità dei cittadini dovuti al post alluvione. “Ma faremo un’esposizione di drappi a lutto nelle aziende metalmeccaniche”, ha spiegato il segretario provinciale Fiom Simone Selmi. “E poi vogliamo dire che il tema sicurezza va affrontato in modo sistematico. Non possiamo pensare che nell’era digitale siamo ancora di fronte ad episodi di questo tipo. Abbiamo necessità di porre un freno, ma anche di costruire un meccanismo di sistema che preveda la partecipazione di istituzioni, organizzazioni di impresa e sindacali, per alzare il livello di attenzione”, ha spiegato. Per questo nelle prossime ore si chiederà “la convocazione del tavolo sulla sicurezza della Città metropolitana, allargando a tutti quei soggetti che hanno fatto sì che il sistema relazione di questo territorio sia tra i più avanzati d’Italia”.