L’Università di Milano congela gli accordi con un ateneo israeliano. E non è la prima volta

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Dalia Ismail

Dalia Ismail

Giornalista indipendente

Mondo - 24 Ottobre 2024

L’Università di Milano congela gli accordi con un ateneo israeliano. E non è la prima volta

Dopo anni di incessanti mobilitazioni da parte dell’’Intifada studentesca’, movimento studentesco mondiale che lotta negli atenei per il boicottaggio degli accordi e collaborazioni con le università israeliane in solidarietà con il popolo palestinese, l’Università degli Studi di Milano ha finalmente congelato l’accordo internazionale con la Reichman University, università israeliana profondamente coinvolta con il sistema militare e oppressivo israeliano. Ad annunciare la notizia sono i Giovani Palestinesi d’Italia, movimento giovanile di seconde generazioni di palestinesi in Italia, sul proprio profilo Instagram. “Oggi celebriamo una vittoria storica”, hanno scritto.

La Reichman University si trova a Herzliya, una città israeliana intitolata a Theodor Herzl, fondatore dell’Organizzazione Sionista Mondiale nel 1897. Questa università, come le altre israeliane, ha forti legami con le forze di occupazione israeliane, e offre programmi di studio specifici per gli studenti militari attivi. Di fatto, ora l’università Statale di Milano non ha più accordi con istituti israeliani, avendo in passato già interrotto i legami con l’Università di Ariel, situata in una colonia illegale nella Cisgiordania occupata, sempre grazie alle pressioni studentesche.

Questo è un risultato molto importante, considerata l’opposizione della Crui (conferenza dei rettori delle università italiane) alle richieste degli studenti di boicottare le collaborazioni con la macchina da guerra israeliana, che include anche gli atenei.

A metà dello scorso marzo, Torino ha segnato un importante precedente con l’approvazione di una mozione che sospende la partecipazione di un’università al bando del Maeci per la cooperazione con le università israeliane. A giugno c’è stata una significativa vittoria con l’università di Palermo che è diventata la prima in Italia a fermare tutti gli accordi con Israele.

Risultati positivi per la lotta globale contro Israele

La Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (Pacbi) ha recentemente messo in evidenza una serie di vittorie significative nel movimento globale per il boicottaggio accademico. Grazie alle mobilitazioni studentesche e al sostegno dei docenti, diverse università in tutto il mondo hanno deciso di interrompere i legami con le istituzioni accademiche israeliane a una velocità senza precedenti, come riportato dal movimento Bds (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele). Università in paesi come Norvegia, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Sudafrica hanno annunciato la sospensione o la revisione delle loro collaborazioni con atenei israeliani, in particolare dopo che la Conferenza dei Rettori Universitari spagnoli, che rappresenta 76 università, ha deciso di fermare le relazioni con le istituzioni israeliane non conformi al diritto internazionale umanitario. Inoltre, numerosi atenei in Europa e Nord America hanno avviato processi di disinvestimento da aziende complici.

Questi sviluppi non solo rappresentano un cambiamento significativo nel panorama accademico globale, ma offrono anche nuova speranza ai palestinesi in un momento tragico e cruciale.

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