Politica
di F. Q. | 29 Ottobre 2024
Marco Bucci è eletto presidente della Regione Liguria per il centrodestra con 291.093 voti e una percentuale del 48,77%. Sono i dati definitivi del portale Eligendo del ministero dell’Interno quando sono state scrutinate tutte le 1.785 sezioni. Andrea Orlando, ex ministro della giustizia e principale sfidante di Bucci, ha ottenuto 282.669 voti con una percentuale del 47,36%.
“Da soli non si vince, neanche il più grande leader”, ha commentato ieri sera il neo presidente nella sua prima conferenza stampa da governatore. “Se c’è una pagina da scrivere l’abbiamo scritta tutti assieme. Io da solo non avrei fatto nulla – ha detto Bucci – voglio essere il sindaco dei liguri, scrivetelo. La differenza? E’ poter essere al servizio dei cittadini, non essere serviti. Questo risultato dice che la buona Liguria non torna indietro e di questo siamo orgogliosi”. E gli avversari? “Se fossi Orlando – dice Bucci – dopo il veto di Conte e lo strappo di Grillo prenderei i miei cari amici e gli farei un mazzo così“.
“Votando in questo modo i liguri hanno dimostrato di aver capito la giusta dimensione di quanto è successo – commenta in una intervista a Repubblica l’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, coinvolto in un’inchiesta sulla gestione del porto che lo ha portato agli arresti domiciliari, alle dimissioni e poi al patteggiamento -. Non c’è stata la sollevazione popolare che speravano di vedere a sinistra. Chi pensava di cavalcare le piazze, come il M5S col suo giustizialismo, è al minimo storico. Anche l’affluenza, non è poi così lontana dalla media nazionale”. “Quella di Bucci è stata una buona vittoria, ma poteva essere ancora migliore. Sono stati fatti molti errori – afferma – Certe cose, certe prese di distanze da decisioni prese o rotte tracciate, una coalizione con la schiena dritta non le avrebbe mai fatte”.
Fratelli d’Italia perde i voti rispetto alle europee, ma intesta la vittoria a Giorgia Meloni. “E’ un risultato straordinario, che conferma la voglia di dare fiducia al centrodestra”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera Giovanni Donzelli. Secondo il responsabile dell’organizzazione di FdI si tratta di una “vittoria importantissima, perché la Liguria è una Regione storicamente di centrosinistra, che ha visto finire la legislatura in modo drammatico – prosegue -, tra grida, accuse, manifestazioni inneggianti alle manette, in un clima di delegittimazione continua contro il centrodestra”.
“Abbiamo vinto perché il Paese conferma ogni volta che ha fiducia in questo governo, in questa maggioranza e soprattutto nel presidente del Consiglio – spiega ancora -. Il traino del buongoverno è stato decisivo. Come lo è stata la scelta appunto di Giorgia Meloni di chiedere a Bucci di correre: era il candidato giusto, che ha saputo attrarre molti voti, credibile”. FdI ha perso molti voti in percentuale rispetto alle Europee. “Premesso che rispetto alle scorse Regionali siamo molto cresciuti, a differenza delle Europee questo non era un voto di partito – commenta -, le liste civiche contano molto, c’è un coinvolgimento diverso rispetto a elezioni nazionali”.
Italia Viva affonda il coltello nella piaga. “Con Italia viva in coalizione il centrosinistra avrebbe vinto”, commenta Maria Elena Boschi secondo cui, “la sconfitta di Andrea Orlando è solo colpa di Giuseppe Conte“. “È finita per un pugno di voti – dice l’ex ministro a Repubblica -. Ma se vogliamo fare i conti, alle europee la nostra lista ha preso 23.400 preferenze. Matteo Renzi ha preso 6.500 preferenze e Raffaella Paita oltre 4.000. Con Italia viva in coalizione il centrosinistra avrebbe vinto e oggi Meloni dovrebbe spiegare una sconfitta molto amara. Invece il veto di Conte ha regalato la Liguria alla destra”. “Non so come possa dormire Conte questa notte: ha fatto perdere Orlando quando doveva essere una vittoria scontata dopo lo scandalo che ha coinvolto l’ex presidente Giovanni Toti – spiega ancora Boschi -. Conte si è dimostrato il miglior alleato di Meloni oggi come è stato in passato il miglior alleato di Salvini”. La colpa della sconfitta, quindi, “non è di Elly (Schlein, ndr). Lei più di così che poteva fare? E neanche di Orlando. La responsabilità politica è di chi ha messo un veto su di noi: Conte in primis, Calenda poi”.
Sconsolata nella serata di ieri Elly Schlein: “Speriamo che questo risultato faccia riflettere tutte le forze alternative alla destra, come fa riflettere noi che non abbiamo mai speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni, perché il nostro avversario è questa destra che vogliamo battere”. Ogni riferimento a persone o eventi è puramente casuale.