Giustizia & Impunità
di F. Q. | 18 Novembre 2024
Proseguono, in attesa degli esiti definitivi dell’autopsia, le indagini per la morte di Margaret Spada, la 22enne originaria del Siracusano deceduta dopo un intervento di chirurgia plastica al naso. Su delega della Procura di Roma, i carabinieri del Nas si sono presentati negli uffici della Regione Lazio per acquisire tutta la documentazione relativa allo studio medico di viale Cesare Pavese dove, il 4 novembre scorso, la giovane si è sentita male dopo la somministrazione dell’anestetico. Proprio la quantità di anestetico potrebbe essere la causa del decesso secondo i primi esiti dell’esame autoptico. I medici hanno comunque richiesto approfondimenti anche su una eventuale malformazione cardiaca congenita.
Certo è che lo studio dove erano attivi i due medici indagati per omicidio, padre e figlio, non aveva le autorizzazioni per procedere agli interventi. Nello studio avrebbero dovuto essere svolti solo esami pre operatori e controlli. I militari dell’Arma, su mandato del pm Erminio Amelio acquisiranno anche la relazione della Asl sul percorso clinico della 22enne dalla quale emerge che nella struttura medica non venne sottoposta subito e adeguatamente a un intervento di rianimazione prima dell’intervento del 118″. Agli atti finiranno anche i documenti relativi alle mancate autorizzazioni dello studio. I Nas dovranno anche effettuare un nuovo sopralluogo nello studio, ora sotto sequestro, per svolgere un inventario e verificare le strumentazioni di emergenza eventualmente presenti.
A Lentini si sono svolti i funerali della giovane. Tantissime le persone che hanno affollato la chiesa di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio e in piazza Duomo dov’erano presenti i sindaci di Lentini, Carlentini, Francofonte e Priolo. “La perdita di una ragazza che ha ancora una vita davanti, è una perdita per tutta una comunità. La vita a volte ci riserva docce gelate; a volte avviene che, come un nubifragio improvviso, eventi della vita ci travolgono facendoci riscoprire tutti più fragili, più impotenti, più vulnerabili (siamo come petali al vento)” ha detto nell’omelia don Maurizio Pizzo che ha celebrato il funerale. “Questa perdita – ha detto il parroco – ci fa capire ancora di più il valore di una persona, di ogni vita, di ogni attimo irripetibile, il bisogno ancora di più di unione, la necessità di un mutuo sostegno. Di fronte ad eventi drammatici, ogni tentativo di dare risposte fredde, calcolate, preconfezionate ai perché, può deragliare sui binari morti del non senso, della spregiudicatezza, della ovvietà”. Alle 11 è stato rispettato un minuto di silenzio in tutti gli istituti scolastici comprensivi e superiori della città.