«Mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile, non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale». Lo dice Giorgia Meloni replicando alle parole di Elly Schlein sul messaggio inviato ieri da Budapest dalla premier a un deputato di Fdi dicendo che, nonostante l'influenza, avesse preso parte al vertice informale dei 27.
«A me pare che l'Europa debba trovare una quadra e prendere le misure di se stessa.
Sembra che scopriamo dei dibattiti oggi, penso al tema della competitività, dei dazi. Però ricordo che il dibattito sulla competitività europea è un dibattito che è iniziato mesi fa all'indomani dell'Inflation Reduction Act. Se volessimo dirlo con una battuta che ricorda appunto i presidenti americani, non chiederti cosa gli Stati Uniti possano fare per te, chiediti cosa l'Europa debba fare per se stessa, che è il dibattito di questa mattina». Così la premier Giorgia Meloni arrivando al vertice informale Ue a Budapest.
I Paesi sicuri
Tra i leader europei «c'era un po' di preoccupazione sul tema» dei Paesi sicuri «che secondo alcuni i governi non sono nella condizione di poter definire cosa sia un Paese sicuro e che leggendo alcune sentenze si rischia di trovarsi di fronte a una realtà nella quale non esistono Paesi sicuri. Che come io ho detto tante volte e come tutti capiscono di fatto compromette ogni possibilità di governare l'immigrazione e di fermare l'immigrazione illegale di massa e quindi sì, questa è una parte del dibattito sul quale trovo molta solidarietà ". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni ai cronisti a Budapest.
Ucraina
«Gli ucraini hanno avuto un coraggio straordinario, l'Occidente ha sostenuto l'Ucraina e penso che questo sia l'elemento che fa la differenza. Dopodiché ovviamente vedremo come evolve lo scenario nelle prossime settimane ma io ribadisco che finché c'è una guerra l'Italia sarà al fianco dell'Ucraina».