Mondo
di F. Q. | 18 Novembre 2024
L’Argentina di Javier Milei è l’unico paese del G20 che ha deciso di non sottoscrivere l’Alleanza globale contro la fame e la povertà, primo capitolo di discussione al vertice dei leader del G20, che si aprirà a breve. Ottanta Paesi e 60 organizzazioni hanno già formalizzato la loro adesione. A dare la notizia è Cnn Brasile sulla base di fonti diplomatiche.
I negoziati degli sherpa sulla dichiarazione finale del vertice G20 sono andati avanti per tutta la giornata di domenica, con contatti bilaterali. Tuttavia l’Argentina continua a mettersi di traverso, col presidente Javier Milei che ora appare essere una sorta di portavoce dell’agenda internazionale del sovranismo al tavolo del G20, pronto a sostenere bandiere come la lotta al globalismo e alle organizzazioni multilaterali. Contrario in pratica alle principali iniziative dell’agenda del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.
L’Alleanza globale contro la fame e la povertà è stata costituita lo scorso luglio. “Il mondo produce cibo più che a sufficienza per sradicare la fame, quello che manca è creare le condizioni per l’accesso al cibo, mentre la spesa per gli armamenti è aumentata del 7% nell’ultimo anno, raggiungendo i 2,4 trilioni di dollari. Invertire questa logica è un imperativo morale di giustizia sociale ed è essenziale per lo sviluppo sostenibile che cerchiamo”, ha detto Lula all’atto della costituzione.
Nel primo anno di governo di Milei, il tasso di povertà in Argentina ha raggiunto ormai il 53%, un aumento di oltre 10 punti percentuali, che significa oltre di 5 milioni di persone scivolate in uno stato di indigenza. Il presidente argentino sta implementando una terapia choc al paese nel tentativo di ridurre l’elevatissima inflazione. Risultati in tal senso ci sono stati, com’era piuttosto prevedibile affossando la domanda. Resta da capire a quale costo siano stati ottenuti e quando il paese potrà reggere a queste politiche economiche di stampo iper liberista.
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