Giustizia & Impunità
di F. Q. | 29 Ottobre 2024
Il 21 gennaio 2022 Lorenzo Parelli era uscito per andare al lavoro. Era il suo ultimo giorno di stage nello stabilimento di carpenteria metallica della Burimec Srl a Lauzacco, in provincia di Udine. Ma una putrella d’acciaio l’ha colpito alla testa, uccidendolo sul colpo. E ora, a quasi tre anni dall’incidente, arriva la sentenza del gup: condannati, con il rito abbreviato, per omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, a 3 anni di reclusione Claudio Morandini, l’operaio che quel giorno era affiancato al 18enne e che si era allontanato dalla postazione, e a 2 anni e 4 mesi Emanuele De Cillia, il tutor aziendale, assente il giorno dell’incidente a causa del Covid. Accettato il patteggiamento di 3 anni per l’imprenditore Pietro Schneider e una sanzione di 23 mila euro per la sua azienda.
Lo studente era iscritto al Centro formazione professione dell’Istituto salesiano Bearzi di Udine. Un episodio drammatico ricordato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia nel suo discorso di insediamento, sia a Udine, il 29 aprile del 2022, quando incontrò i genitori. La famiglia della vittima non si è costituita parte civile nel procedimento penale: lo ha escluso l’esito della causa civile, che si è conclusa con il risarcimento riconosciuto dall’azienda. Nei giorni scorsi, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in occasione del Consiglio Generale ha sottoscritto la “Carta di Lorenzo”, il documento dedicato alla memoria del ragazzo, con cui Confindustria si impegna a promuovere la sicurezza sul lavoro nei contesti scolastici e formativi attraverso azioni mirate a prevenire gli incidenti e a implementare la tutela della salute e della sicurezza dei giovani coinvolti in esperienze professionali.
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