“Se ti fidi, godi. Se non ti fidi, non godi. Tante di noi non ci siamo mai fidate fino in fondo. Abbiamo raggiunto dei buoni orgasmi, ma non dei veri orgasmi”. E’ una Paola Maugeri inedita quella che si racconta a cuore aperto sulle pagine di Vanity Fair per spiegare come il suo percorso di crescita personale spirituale abbia avuto dei risvolti importanti anche sulla sua vita sessuale. Tanto che oggi la sua missione è guidare le donne alla scoperta della propria spiritualità e del benessere interiore, partendo dalla connessione con il proprio corpo e con la propria “yoni“, l’antica parola sanscrita che eleva i genitali femminili a tempio sacro.
“I cambiamenti non avvengono dall’oggi al domani”, spiega Paola, ripercorrendo la sua trasformazione iniziata nel 2021. “È un processo graduale, guidato da una voce interiore che coltiviamo nel tempo”. Un percorso che l’ha portata ad abbandonare il caos di Milano per una vita più a contatto con la natura e con se stessa. “Non appartengo più a una città caotica come Milano; ho bisogno di vivere una vita in cui i rituali contano davvero. Ho sempre cercato di mangiare con consapevolezza, respirare con consapevolezza”, racconta. “Ma c’era sempre qualcosa che mi sfuggiva. Mi chiedevo: ‘Ma è veramente tutto qui?’. E no, la vita non è solo quella che vediamo“. Giornalista musicale, volto noto della televisione e da sempre paladina di uno stile di vita sano e consapevole, oggi vive in Svezia e tutta la sua vita ruota intorno alla consapevolezza: “Mi sveglio alle cinque e mezzo per meditare ogni giorno“, racconta. La meditazione è un pilastro della sua vita da quando, nel 1997, incontrò Laurie Anderson, la celebre musicista che le parlò del buddismo: “Fu uno degli incontri più importanti della mia vita”, ricorda, “da allora non ho più smesso di meditare. Anzi, “senza meditazione non canto messa“, afferma con un sorriso. “Ho bisogno del mio momento per volgere lo sguardo all’interno. Gli occhi interiori sanno guardare in modo spettacolare, e noi spesso non lo sappiamo”.
E ora, a 56 anni, si batte contro gli stereotipi che associano l’invecchiamento femminile a un declino inevitabile: “Posso dire però di essere una donna di cinquantasei anni in profonda connessione con la propria yoni. La vita non finisce a quarant’anni. E nemmeno a cinquanta”, afferma con convinzione. “Puoi avere davvero una vita meravigliosa, fare l’amore tutti i giorni, realizzare i tuoi sogni. Culturalmente, noi donne non siamo sostenute nell’invecchiamento”, denuncia. “Ed è drammatico”. Il sesso tantrico ha avuto un ruolo centrale nel suo percorso di consapevolezza: “Più che Tantra, volevo scoprire la sessualità consapevole. Iniziai a studiare approfonditamente e mi resi conto che c’era un mondo totalmente inesplorato, fatto di embodiment. L’orgasmo tantrico è arrendersi completamente. E avere fiducia nel maschile. Proprio oggi con Manuele (Paradiso, il suo compagno, ndr) parlavo di quanto questa città, Milano, abbia una cultura assolutamente fallocentrica. È tutto basato sul maschile! I luoghi e gli uffici sono fatti per il maschile. Non ci sono colori, non c’è tenerezza. E la donna per sopravvivere si verticalizza, e questo è drammatico. I veri grandi orgasmi si hanno nel momento in cui si lascia andare il controllo e ci si fida completamente del maschile”.
Cosa significa? “In una società che glorifica l’intellettualizzazione, si diventa nemici del proprio corpo. Non lo conosciamo, lo affanniamo con diete aberranti. Ma il nostro corpo è nato per vivere a pieno, per godere, per sentire, esperire, toccare! Io sono ripartita da questo, dal tocco. Ho frequentato una scuola di Tantra in Svezia, poi ho cominciato a mandare centinaia di e-mail a donne sciamane per aiutarmi a conoscere la mia yoni. Qui siamo abituati ad andare dal ginecologo, che ovviamente è importantissimo per sapere se è tutto a posto. Ma nessuno ci dice mai che stimolando un punto specifico si gode di più. Nel frattempo ho studiato anche per diventare life coach, altra cosa che mi interessava”. E ancora, Paola Maugeri è un fiume in piena: “Sembra sempre che noi donne dobbiamo performare, che ciò che siamo non sia mai abbastanza. E se anche squirti, non squirti come quelle dei film porno. La cosa più fondamentale invece è stare in uno stato di totale femminilità, surrendering. Se ti fidi, godi. Se non ti fidi, non godi. Tante di noi non ci siamo mai fidate fino in fondo. Abbiamo raggiunto dei buoni orgasmi, ma non dei veri orgasmi”.
Quindi sfata qualche falso mito sulla menopausa: “Della menopausa si narrano solo le patologie. Alle donne non si narra quanto sconquassante possa essere un orgasmo in menopausa. A volte, al riguardo, mi sento fare battutine in allusione al fatto che il mio compagno è sedici anni più giovane di me. La verità invece è che la vita è una somma di scelte. Io mi sono preparata per arrivare alla mia età da quando avevo dodici anni. Non si può arrivare alla menopausa con sei mesi di prevenzione. Ci si arriva con la sequela di scelte fatte durante l’intera vita. Io adesso mi sento profondamente connessa e irresistibile! Ho avuto un’insegnante australiana che mi ha insegnato a toccarmi il collo. Ora dirai, ma che c’entra il collo con la yoni. C’entra! La connessione consapevole con il proprio corpo parte dal corpo e dalla presenza”.